Pubblicato il 50’volume del catalogo regionale dei beni culturali

Una collaborazione tra Regione, Fondazione Cassa di risparmio e Electa- Editori umbri associati

Con il volume ‘Archeologia e arte in Umbria e nei suoi musei’, presentato nei giorni scorsi presso palazzo Graziani a Perugia, è giunto al suo cinquantesimo titolo la collana del ‘Catalogo regionale dei beni culturali dell’Umbria’. La pubblicazione frutto di un lavoro progettato, diretto e finanziato dalla Regione Umbria, in collaborazione con la Fondazione Cassa di risparmio di Perugia e realizzata dalla casa editrice Electa Editori umbri associati, si pone come un unicum nel panorama non solo nazionale. La collana – ha detto Carlo Colaiacovo – rappresenta non soltanto ‘un fiore all’occhiello della Fondazione, ma un’iniziativa esemplare, un riuscito esempio della collaborazione fra pubblico e privato, in linea con gli obbiettivi della Fondazione’. Grazie alla produzione di tali volumi gli istituti museali della regione vengono finalmente dotati del proprio catalogo sistematico, indispensabile alla conoscenza e alla salvaguardia di tutte le opere in esse contenute. Il progetto del sistema museale elaborato dalla Regione, è nato nel 1987, e si segnala per aver collegato l’attività di catalogazione del patrimonio ai più generali programmi ordinari di gestione e di valorizzazione sociale ed economica di tutto il patrimonio. E’ stata Elisabetta Spaccini, responsabile regionale della Sezione catalogo, a spiegare le caratteristiche della collana. Una media di quattro titoli l’anno, per una sistematica attività di catalogazione scientifica e di documentazione fotografica del patrimonio culturale, svolta con continuità. La presentazione del volume è stata occasione per un convegno su ‘I beni culturali fra pubblico e privato nel nuovo federalismo / Musei e editoria: il modello umbro’: un momento di riflessione per fare un bilancio dell’attività svolta dalla Regione, con un occhio ai problemi al centro dell’attuale dibattito nazionale e regionale, sui beni culturali nell’epoca del nuovo federalismo. Del rapporto fra Stato, Regioni ed Enti locali in ambito di beni culturali si è fatto portavoce nella sua relazione l’assessore ai Beni culturali della Regione Umbria Gianfranco Maddoli: ‘Facciamo appello allo Stato ‘ ha detto, dopo aver rilevato le ‘contraddizioni’ dell’attuale quadro normativo ‘ affinché, non rivendicando a sé compiti di valorizzazione (e prima di pensare ai privati), applichi la normativa che chiama anzitutto in causa le autonomie’. Maddoli ha auspicato ‘un chiaro rapporto fra le Regioni e gli Enti Locali, e dunque ‘ ha spiegato ‘ fra la regolamentazione e l’esercizio delle funzioni di valorizzazione e gestione, che sia basato sulla libertà e autonomia degli enti locali (e di tutti i titolari pubblici e privati dei beni e dei servizi) e sulla capacità della Regione di fare opera di proposta, di coordinamento e di sostegno nei loro confronti’. Una linea, questa ‘ ha ricordato Maddoli ‘ che ispira la nuova legge regionale sui musei e beni culturali. All’incontro era presente fra gli altri anche Antonio Paolucci soprintendente ai Beni storico-artistici di Firenze il quale ha ricordato che ‘la specificità italiana, soprattutto dell’Italia centrale, è il museo diffuso, la diffusione delle opere nel territorio, che lo rendono un contesto inimitabile da valorizzare’. Paolucci ha altresì rivendicato il ruolo insostituibile dell’autorità statale centralizzata in materia di tutela, in quanto ‘tutela rigorosa, occhiuta, che funziona solo ‘ ha sottolineato ‘ quando è lontana dall’oggetto che deve tutelare e dai relativi condizionamenti’. ‘Ma la tutela non è solo vincolo, bensì conservazione, manutenzione’, gli ha ribattuto Bruno Toscano dell’Università degli Studi ‘Roma Tre’, ‘e come si può fare una manutenzione da lontano?’. Secondo Toscano, occorre invece una ‘tutela ravvicinata’ dei beni, di cui i cataloghi territoriali, con una ‘pluralità d’indirizzo e destinazione’, siano uno strumento. E in Umbria andrebbero creati a questo scopo ‘distretti culturali, con una editoria che li rispecchi’.

AUTORE: M.A.