Quando le nozze non sono valide

L’inaugurazione dell’anno giudiziario del Tribunale ecclesiastico regionale. Lo spirito del Diritto canonico e le cause affrontate

coppia-crisi-divorzioL’anno giudiziario del Tribunale ecclesiastico dell’Umbria (Teru) si è ufficialmente aperto ieri, 28 febbraio, con la celebrazione eucaristica in cattedrale di Perugia, seguita dalla relazione di mons. Pio Vito Pinto, decano della Rota romana, su “L’appelatio iudicialis alla Rota romana” e dalla relazione annuale a cura di padre Krzysztof (Cristoforo) Pawlik, cappuccino, vicario giudiziale del Teru. Quest’ultimo ha sottolineato il valore tutt’altro che formale dell’intervento dell’ospite venuto da Roma: “Infatti – ha detto – la giurisprudenza della Rota romana costituisce il fermo punto di riferimento nella interpretazione e migliore comprensione della legge canonica sostanziale, e contribuisce attivamente allo sviluppo della dottrina canonistica… Averla con noi è la conferma che esiste una reale comunione e interessamento, con la condivisione concreta, nella sussidiarietà, nel reciproco rispetto e nella stima, che ha sempre caratterizzato la collaborazione dei Tribunali ecclesiastici. È il segno della reale condivisone dello ‘stato maggiore’ con chi in prima linea affronta le cause di nullità matrimoniale”. Il 28 febbraio andava poi a coincidere con l’ultimo giorno di pontificato di Benedetto XVI, il cui insegnamento in materia giudiziaria è stato ampiamente ricordato. Ad esempio – ha detto ancora padre Pawlik – “nel luglio 2005, Benedetto XVI, mentre si trovava in vacanza a Les Combes, rispose a una domanda dialogando con i sacerdoti valdostani: ‘Nessuno di noi ha una ricetta fatta, anche perché le situazioni sono sempre diverse. Quando ero prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, ho invitato diverse Conferenze episcopali e specialisti a studiare questo problema: un sacramento celebrato senza fede. Se realmente si possa trovare qui un momento di invalidità, perché al sacramento mancava una dimensione fondamentale, non oso dire. Personalmente lo pensavo, ma dalle discussioni che abbiamo avuto ho capito che il problema è molto difficile, e deve essere ancora approfondito’”. Al Teru operano, oltre a padre Pawlik, il vicario giudiziale aggiunto mons. Vittorio Peri; 10 giudici, di cui 3 fungono anche da giudici istruttori; 11 difensori del vincolo, 2 patroni stabili (consulenti / avvocati che offrono gratuitamente la loro opera), 13 periti, i membri della Cancelleria, 4 notai e altre persone che vi prestano servizio. Nel corso del 2012 si è assistito a un incremento nella richieste di nullità matrimoniale. Il numero di quelle introdotte è stato di 96, contro le 85 del 2011. Di conseguenza, le cause pendenti alla fine del 2012 risultano leggermente in aumento rispetto a quelle del 2011: 97 contro 103. Nel complesso, nel 2012 sono state trattate ben 192 cause di nullità.

L’evento

L’inaugurazione dell’anno giudiziario del Tribunale ecclesiastico regionale umbro (Teru) si è tenuta giovedì 28 febbraio presso la sede perugina. Erano presenti, oltre agli operatori del Tribunale stesso, l’arcivescovo mons. Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale umbra nonché “moderatore” (ossia responsabile) del Teru; gli altri Vescovi della nostra regione; autorità civili e religiose; e mons. Pio Vito Pinto, decano della Rota romana, ossia il tribunale vaticano competente per le cause di nullità matrimoniale. Si ricorda che la Chiesa non “scioglie” matrimoni ma dichiara “nulli” quelli che erano invalidi fin dall’inizio.

I casi di nullità

I dati relativi all’attività del Teru nel 2012 sono stati forniti dal vicario giudiziale padre Pawlik. Le cause di nullità di un matrimonio possono essere le seguenti: ci si è sposati in chiesa ma senza credere nell’indissolubilità del sacramento, o nella fedeltà, o senza intenzione di avere figli; o vi era incapacità (“impotenza”) da parte di uno dei coniugi; oppure ancora, dolo o costrizione.

AUTORE: D. R.