Quei centri minori abbandonati con la costruzione della “Forca di Cerro”

VALLO DI NERA E IL SUO TERRITORIO / Viaggio tra i piccoli paesi della Valnerina

Piedipaterno (parte inferiore), m 332, segna uno sviluppo crescente grazie alla sua favorevole posizione lungo il fondovalle. Vi sono gli uffici del Comune. Chiesa di S.Sebastiano, sul luogo dove sorgeva la chiesa di S.Costanzo. Cappella della Madonna delle Grazie, fuori del paese aldilà del Nera. Vallo di Nera ( Vallum, insediamento fortificato), un prezioso gioiello incastonato lungo la valle del Nera. L’impianto urbano è compatto e costituisce uno dei più limpidi esempi di castello edificato sulla sommità di un’altura (sec. XII). E’ in ottimo stato di conservazione. Di Vallo si ha con precisione la data della sua fondazione: il 23 settembre 1217 il podestà di Spoleto concedeva agli abitanti di edificare sul Poggio Flezano, occupato da una rocca, un nuovo castello, sotto la protezione e la dipendenza di Spoleto. Ancor oggi sono ben visibili la cinta muraria con alcune torri, il cassero, Portella con lo sportello della dogana e la porta principale d’accesso, dove un tempo c’era il ponte levatoio. Fuori le mura e nettamente distinto dal centro residenziale, il borgo cinquecentesco, dove erano le botteghe artigianali e le stalle per il ricovero degli animali. Vicino al fontanile pubblico troviamo S. Rocco, tipico oratorio fuori porta. La chiesa di S. Maria, già di S. Francesco, con annesso convento e chiostro, sorta su base benedettina verso la fine del XIII sec., ripete il tipico edificio sacro francescano ad una navata. Anticamente era racchiusa nella cinta muraria, di recente abbattuta per un minimo di accesso al paese, per il resto non fruibile da mezzi. Tutta la chiesa risulta affrescata. Nel presbiterio e nell’abside hanno lavorato i giotteschi Cola di Pietro da Camerino e Francesco di Antonio (1381), riproducendo storie della vita della Madonna e di S.Francesco e figure varie di Santi ( in particolare Sant’Antonio abate e S.Cristoforo ). Del XIV-XV sec.sono le “devozioni familiari” alla Madonna e ai santi, riprodotte sulle pareti laterali. Di particolare importanza storica il lungo affresco della Confraternita dei Bianchi, datata 1401, di Cola di Pietro: un’eccezionale “fotografia” di un incontro pellegrinare svoltosi a Vallo di Nera. Per l’occasione ci fu una solenne riconciliazione tra famiglie in lotta. Chiesa di S.Giovanni Battista, eretta tra il XIII e XIV sec.. La data 1575, incisa all’angolo della facciata, si riferisce al portale e al rosone. Facciata atipica con il campanile a vela inserito al culmine della stessa. L’abside è stato affrescato da Jacopo Siculo (1536) con la “morte” e l’incoronazione della Vergine, ispirate al celebre affresco del Duomo di Spoleto. Chiesa di S. Caterina (XIV-XV sec.). Il fabbricato monastico che ospitava le monache agostiniane fino al 1615 è quasi interamente distrutto. Da poco sono stati terminati i lavori di ristrutturazione della chiesa, che conserva affreschi del XV sec. e tele del XVII, e di alcuni locali. Edicola della Madonna delle Forche, nei pressi del paese, a pianta quadrata e volta a botte, con affreschi votivi del sec. XV. Parroco di tutto il comune è don Giulio Marra. Iniziative culturali. Sono da ricordare oltre al premio letterario Vallo di Nera, giunto alla sua quarta edizione, l’avviata “Terra dei racconti” ed una interssante raccolta etnografica con strumenti della civiltà contadina, in particolare quelli riguardanti il ciclo della lavorazione della canapa, assai fiorente nel periodo mediovale e rinascimentale. Piccola curiosità: i vallani vengono ancora oggi identificati in alcune storie, dette “vallanate”, racconti tra l’epico e l’ilare, ovvero aneddoti popolari.

AUTORE: Gianfranco Flamini