Questa banda ci sta stretta

L’Italia è in ritardo nella diffusione delle fibre ottiche a banda larga. L’Umbria mette 38 milioni di euro per le infrastrutture

In tutti i Paesi del mondo c’è attualmente una rincorsa ad attrezzarsi di supporti tecnologici sempre più efficienti che costituiscono una rete (Web) per la trasmissione di dati tramite la connessione ai computer. Anche l’Italia, che sembra rimasta indietro, sta progettando di attrezzarsi di una rete capillare a banda larga, che consenta la trasmissione di un maggior numero di dati e ad una maggiore velocità. È una nuova conquista tecnologica nell’ambito della comunicazione digitale, la più moderna e la più usata oggi. Le stesse famiglie italiane, quasi la metà, il 47%, fanno uso del computer e sono destinate in poco tempo a moltiplicarsi. In Umbria, secondo una indagine Doxa sulla nostra regione, sono il 53%. Per realizzare una rete nuova con questo sistema ci vogliono più di 9 miliardi di euro, un’impresa di non poco conto, che non può essere ritardata. Anche l’Umbria si sta muovendo in questo settore, nella convinzione che chi ne rimane privo subirà una forte perdita in tutti i campi della vita sociale economica e culturale.