Rendiamo nuova questa città

Terni. Un sito internet apre la strada al convegno 'Una comune responsabilità per il futuro della città'

Il dibattito pubblico avviato in preparazione al convegno ‘Una comune responsabilità per il futuro della città’ che il Vescovo e il Consiglio pastorale diocesano hanno convocato per il prossimo 14 giugno per avviare un dialogo tra Chiesa, istituzioni, parti sociali, imprenditori, realtà economiche, scuola e università, ha un suo spazio virtuale in un blog, raggiungibile all’indirizzo www.responsabiliperilfuturo.com, creato con l’intento di preparare e proseguire il dibattito sulle tematiche del convegno attraverso articoli, interventi e commenti dei lettori. Ad una settimana dall’evento, centinaia sono le adesioni e tante le voci che si confronteranno a palazzo Gazzoli sul futuro del comprensorio ternano, per stilare un’agenda comune di impegni e priorità, per confrontarsi e mettere in campo energie e risorse, ognuno per la propria parte, necessarie per lo sviluppo di Terni. Un confronto a tutto tondo che non è certo solo della Chiesa, ma al quale la Chiesa locale sta pensando da diverso tempo. In seno al Consiglio pastorale diocesano l’idea di questo dibattito è nata nel 2002, quando si cominciò a riflettere sull’eucaristia e la città, proprio a sottolineare che non ci sono due città ma una sola: ‘quella che il Vangelo ci invita a rendere nuova’ è scritto nella lettera pastorale del Vescovo La via dell’amore. Da questo stretto rapporto consegue un impegno sociale e civile anche dei cattolici, una relazione intima con la società nella quale essere seme di speranza e rinascita, nella quale essere uno stimolo costruttivo, fonte di valorizzazione delle energie vitali e strumento di coesione di idee diverse. Un modo per non chiudere gli occhi di fronte alle difficoltà che la città in questo momento storico sta sperimentando, ma per intervenire e mettere in comune i ‘talenti’ necessari per costruire il futuro della città che sia migliore per tutti, a cominciare dai più deboli e svantaggiati. Un modo per aprire gli occhi e analizzare i punti critici che frenano la città, le cause di crisi tipica di una fase di passaggio e da qui partire per proporre, scegliere cosa portare avanti, privilegiando le positività che ci sono e valorizzandole certamente. La Chiesa in questo contesto è la promotrice di un grande momento di ascolto e di dialogo, di uno spazio di libertà per tutti, che possa essere occasione di un nuovo inizio guardando al bene comune, partendo dalla ricca storia della città, dalle sue ricchezze e dalle sue povertà, nello spirito della condivisione ma nel rispetto e riconoscimento delle diverse identità che vivono il territorio.

AUTORE: Elisabetta Lomoro