Restaurato il santuario della Madonna della Speranza

Divenuto inagibile dopo il terremoto del 1997

Gente venuta da ogni parte della montagna, ma anche da città e centri vari della regione; gente che si è raccolta presso il santuario della Madonna dei Tre fossi in occasione della sua riapertura al culto: un santuario che si adagia in un ameno pendio del Subasio entro i confini della parrocchia di Costa di Trex e di S. Maria di Lignano; un santuario che, nonostante i rimaneggiamenti subiti nel corso dei secoli, mostra adesso dopo il pregevole recupero la nitida impronta romanica, con la graziosa abside ed un campaniletto a vela di epoca più tarda, caratteristico per le due aperture arcuate di diversa dimensione.Sul finire del ‘700 il parroco don Matteo Fiorelli si preoccupò di far costruire la canonica; vuole la tradizione che proprio lo stesso abbia donato il quadro raffigurante la Madonna con San Giovanni Battista e San Rocco: la Madonna divenuta col tempo oggetto di venerazione e definita come Madonna della Speranza, sì che non deve indurre a meraviglia il fatto che il santuario dei tre fossi venga denominato anche santuario della Madonna della Speranza. La comunità parrocchiale, e non solo questa, rimase costernata e addolorata nell’apprendere che il quadro era stato trafugato, salvi gli ex-voto che lo incorniciavano: episodio che fa riflettere sul rischio cui è esposto il patrimonio artistico o semplicemente ornamentale delle antiche pievi che, sparse un po’ ovunque, sorgono in zone perlopiù isolate e disabitate.La devozione alla Madonna della Speranza non subì la minima incrinatura; i fedeli si adattarono con edificante trasporto a pregare davanti ad una riproduzione fotografica dalle identiche dimensioni dell’originale. L’intero complesso danneggiato dal terremoto del 1984 fu interessato da interventi di consolidamento e conservazione a partire dal 1993, anche grazie all’impulso e all’interessamento del parroco don Renato Borgognoni. Erano ancora in corso tali interventi, quando il terremoto del settembre 1997 decretò l’inagibilità dell’intera struttura. Si provvide subito a puntellare di pronto intervento. Successivamente iniziarono opere coordinate di riparazione totale, concluse entro un anno e precisamente lo scorso marzo.Il progettista ing. Claudio Menichelli dichiara, relativamente agli interventi dalle fondazioni fino alla copertura, che è stato seguito un procedimento rispettoso delle caratteristiche della chiesa; anche il materiale utilizzato proviene da recupero in seguito a demolizione con integrazione di materiale della stessa tipologia. Risulta inoltre salvaguardato e valorizzato l’interno grazie ad una soluzione cromatica omogenea. Ora attende di essere ristrutturata la canonica ed invero l’istruttoria della pratica si trova in fase finale. Nel piano dei lavori si poneva come prioritaria la restituzione al culto del santuario, solennizzata il 28 aprile scorso da una celebrazione officiata dal vescovo Goretti e dal rogazionista padre Ciro Quaranta nel ruolo di vicario parrocchiale, presenti don Cesare Provenzi, padre Sergio Bini (altro rogazionista) e alcuni chierici. Hanno seguito la cerimonia il sindaco di Assisi Giorgio Bartolini ed altri rappresentanti delle istituzioni. Il Vescovo elogia apertamente l’intervento effettuato ed esprime soddisfazione per il constatato fervore popolare. Il vicario parrocchiale, coadiuvato dal comitato dei priori, sta già organizzando la festa che, dedicata alla Madonna della Speranza, si svolgerà domenica 26 maggio secondo un programma religioso che prevede una normale concessione al più sano intrattenimento.

AUTORE: Francesco Frascarelli