Finalmente è arrivato il giorno della riapertura della chiesa dei Ss. Filippo e Giacomo. Domenica 15 dicembre il vescovo Ceccobelli alle ore 11.30 celebrerà la messa nell’edificio ristrutturato, mentre il 5 gennaio prossimo, alle ore 17, ci sarà un concerto con l’organo restaurato da pochi anni. I lavori, iniziati circa un anno fa, hanno consentito di mettere in sicurezza l’edificio e di restaurare alcune parti logorate dal tempo.
Durante l’intervento c’è stata anche la gradita scoperta di un affresco fino a oggi nascosto dal muro laterale interno. La chiesa originaria, eretta nel 1535 “a spese degli uomini del castello di Scheggia” proprio nel centro dell’abitato accanto a uno dei torrioni, adibito con qualche rifacimento a torre campanaria, era composta da nove altari laterali, a uno dei quali appartiene l’affresco tornato alla luce. Infatti l’edificio, compromesso nella sua staticità da alcuni terremoti, fu restaurato solo negli anni 1785-1790 sostituendo i nove altari laterali con gli attuali cinque.
Per alzarlo e consolidarlo è stato necessario rinforzare i muri di sostegno raddoppiando lo spessore con un “cappotto” interno di pietre sovrapposto a quelli originari, coprendo così anche gli affreschi del periodo. Il caso ha voluto che, durante i lavori, un’apertura operata sul muro “aggiuntivo” abbia consentito di scoprire quanto c’era dietro. Si tratta di un’opera databile tra la fine del ’500 e gli inizi del ’600, di grande valore per la comunità di Scheggia; permette infatti di riscoprire la storia dell’edificio e della comunità. Sotto quest’ affresco, con l’attuale restauro, è stato posto l’antico fonte battesimale in pietra del secolo XI, spostato da S. Paterniano sulle falde del monte Calvario a Ss. Filippo e Giacomo nel 1790, al termine cioè della ricostruzione della chiesa.
Il progetto appena concluso ha interessato il tetto (rinforzato con una nuova struttura antisismica in acciaio), la volta, la facciata, l’abside, il pavimento (realizzato in cotto areato); rinnovata la tinteggiatura interna con un colore che ricorda le tonalità originarie.
Nei prossimi anni si potranno realizzare interventi meno urgenti quali intonaci degli altari laterali, soppalco dell’organo costruito nel 1867 da Carlo Carletti e da poco restaurato, della pala di altare appena scoperta che per ora è stata semplicemente consolidata.
Il lavoro è stato finanziato dai contributi della Conferenza episcopale italiana con i fondi dell’8 per mille, della diocesi, della Fondazione Cassa di risparmio di Perugia e della parrocchia di Scheggia.