Riconoscimento per le coppie gay

Voluto dalla maggioranza, Ppi compreso

Un avvenimento storico, a parere di coloro che, a loro dire, non hanno rinunciato all’uso della ragione, è accaduto nel palazzo comunale di Terni: è stato istituito, con il voto favorevole della maggioranza consiliare, un registro dove verranno iscritte le coppie di fatto sia eterosessuali che omosessuali al fine di riconoscere e tutelare questo tipo di unioni. Per la precisione si tratta del “Registro delle Unioni Civili e delle coppie di fatto”. I toni con cui se ne da notizia da parte del segretario della Rifondazione Comunista , partito proponente, sono entusiastici: ” Si afferma – così scrive il lucido segretario- anche nella città di Terni, un diritto civile e una libertà laica fondamentale in un paese moderno e pluralista”. Il partito della Rifondazione Comunista di Terni è convinto di aver riportato una storica vittoria che rappresenta “un momento di progresso e di giustizia per l’intera comunità cittadina” contro coloro che ( poveracci!) “difendono pregiudizi e moralismi ingiusti e anacronistici”. Per questo atto di valore epocale meritano certamente un solenne elogio e un ringraziamento, da parte dei progressisti, tutti coloro che hanno portato il loro contributo, non ultimi i consiglieri del Partito Popolare che, nell’occasione, non si sono fatti rigurgitare dall’oscurantismo ma hanno seguito la luce di una ragione unica e superiore di una sinistra antidogmatica! Finalmente ai cattolici bigotti e a tutti quelli sintonizzati con loro è stata data una giusta lezione! Noi che abbiamo scelto di stare dalla parte dell’oscurantismo militante e che non ci siamo ancora accorti che l’uomo è dotato di ragione restiamo a guardare con un senso di commiserazione sia per l’uso di parole come “laico”, “progresso”, “giustizia”, “passione civica”…sia per il risultato di questo avvenimento storico. Ma…peggio per noi che non abbiamo il dono della ragione illuminata!La mancanza di questo dono non ci permette di vedere : 1) per le coppie eterosessuali di fatto conviventi, che differenza faccia per loro essere iscritte anziché nel normale registro dei matrimoni civili nel ” registro delle unioni civili e delle coppie di fatto”. Vuol dire avere meno obblighi verso la comunità e più diritti davanti ad essa rispetto a coloro che fanno matrimonio civile? Sarebbe una palese ingiustizia: non riusciamo a capire perché tali unioni dovrebbero avere più diritti e meno doveri delle altre. Avranno gli stessi diritti e gli stessi doveri? Allora dove sta la novità storica? Avranno meno doveri e meno diritti? Ma istituire una unione di serie B è proprio un gran progresso e non una ulteriore presa d’atto di inferiorità? 2) per le coppie omosessuali, cosa potrà significare tale invenzione? Avranno gli stessi diritti e gli stessi doveri delle coppie eterosessuali? Avranno la stessa rilevanza comunitaria e le une e le altre? Ci sembra che una comunità giusta non possa ritenere che le due situazioni si equivalgano sul piano dell’apporto che esse danno alla vita della comunità. Si dà il caso che le coppie eterosessuali diano alla comunità quella possibilità di esistere nel tempo dovuta a quella piccola particolarità che noi ottusi riteniamo non indifferente per la vita della stessa comunità: parliamo della procreazione. E se una comunità si preoccupa anche di questo, visti i tempi che corrono con tutti i problemi delle pensioni collegati alla sperequazione tra nati e anziani, pensiamo che non faccia un soldo di danno. E allora come si fa a ritenere che tutto è uguale? La forza delle cose parrebbe dire, almeno a noi che siamo fuori dei lumi della ragione, che non è vero che tutto si equivale! Dire questo non significa affatto patrocinare una discriminazione verso gli omosessuali! Siamo convintissimi che ogni discriminazione personale vada bandita. Siamo convinti che le forme di relazionalità possano essere molteplici e che in tutte possano esserci aspetti positivi per coloro che vi sono implicati, ma da qui a dire che tutte le forme abbiano la stessa rilevanza per la vita comune ce ne passa!Non discriminare non può significare che la comunità non debba riconoscere il diverso apporto che alla sua vita si dà in un caso e nell’altro e confondere tutto nella notte scura di hegeliana memoria. Ma meno male che c’è Rifondazione Comunista, meno male che c’è questa maggioranza illuminata, partito popolare compreso!

AUTORE: Gianni Colasanti