Rinvenuti affreschi di Gerardo Dottori nello stabilimento perugino della Spagnoli

Una scoperta fatta per caso dopo aver visionato un documentario Rai del ciclo “La storia siamo noi” su Luisa Spagnoli. Nel video la storica dell’arte Francesca Duranti, nonché vicedirettrice degli Archivi Dottori, ha notato dei dipinti che ricoprivano le pareti di alcuni edifici dello stabilimento perugino della Spagnoli. Insospettiva ha chiesto a Nicoletta Spagnoli, attuale amministratore delegato, pronipote di Luisa, di poter fare un saggio sulle pareti ancora oggi esistenti per verificare se quei dipinti fossero ancora celati sotto. Un anno fa la scoperta e l’attribuzione al pittore futurista Gerardo Dottori.

Decisive sono state le ricerche condotte dalla storica dell’arte su una serie di fotografie conservate all’interno del museo dello stabilimento dove il ciclo pittorico era ben visibile. “Da tempo ci si interrogava su possibili interventi del futurista nella fabbrica – spiega Duranti – disponendo all’interno degli Archivi Dottori di immagini di alcune opere su carta con i ‘famosi’ conigli d’angora ed un progetto di opificio”.

Dopo un anno di restauri ed interventi di descialbatura, condotti da Alessia Fumi e Annamaria Mantucci, il ciclo pittorico è tornato ben visibile mostrando tutta la sua straordinaria bellezza. La mano del maestro ha decorato insegne e muri delle botteghe artigiane che si affacciavano nella piazzetta degli artigiani: c’è l’insegna del fabbro con la protettrice santa Lucia, della segheria con il falegname identificato in san Giuseppe, dell’ebanista con un uomo di spalle che sorregge uno stendardo della corporazione artigiana, c”è quella del pittore con san Luca al cavalletto nell’atto di dipingere e infine lo stagnaro. E poi nella parete accanto troviamo le decorazioni per le insegne dei servizi alle maestranze: quella del medico, del pediatra e della biblioteca. Sotto il portico dell’ingresso all’azienda vi è una splendida Madonna con bambino in trono, con due angeli in adorazione.

L’intero ciclo fu commissionato a Dottori nel 1947 da Mario Spagnoli in occasione dell’ampliamento dello stabilimento, con padiglioni collegati da vialetti alberati dove erano inserite le botteghe. “Sono note agli storici dell’imprenditoria perugina – sottolinea Francesca Duranti – la mentalità e la cultura di Mario, l’attenzione per gli aspetti estetici e sociali che secondo lui concorrevano a creare un ambiente di lavoro sereno, nonché il rapporto con alcuni artisti perugini anch’essi incaricati di realizzare pitture per la nascente cittadella operaia, oggi non più esistenti, ma testimoniate da fotografie d’archivio e da alcuni bozzetti”.

“Il lavoro fu realizzato con la tecnica della pittura a secco su muro – prosegue Duranti – caratteristica dottoriana inconfondibile che dal 1909 al 1951 ha contraddistinto tutto il suo muralismo. Un periodo – precisa ancora – in cui l’artista rivela un’attività costante tra ambientazioni futuriste, narrazioni sacre e committenze private che gli permisero così di mantenersi”. Il ciclo pittorico restaurato è stato presentato giovedì 23 marzo presso lo stabilimento da Nicoletta Spagnoli.