Sala scommesse davanti a scuola?

Protestano genitori e associazioni dell’area di porta Pesa. Regione e Comune cercano una soluzione, ma servono nuove regole

presidio-sala-scommesse-porta-pesa-CMYKAssociazioni e cittadini si sono mobilitati contro l’apertura di una sala scommesse a Perugia nella zona di porta Pesa, a poche decine di metri dal centro Informagiovani e dalle scuole dell’infanzia “Santa Croce” e “Il Tiglio”, dalla primaria “Ciabatti” e dalla secondaria di primo grado “Ugo Foscolo”, frequentate da circa 1.300 tra bambini e ragazzi. Già nel dicembre scorso c’era stata una manifestazione pubblica, con la partecipazione anche di insegnanti e genitori, per chiedere al Comune di non concedere l’autorizzazione per l’apertura, in base alla legge regionale per la prevenzione, il contrasto e la cura del gioco d’azzardo patologico e a un regolamento comunale. Norme secondo le quali non possono esistere sale giochi a meno di 500 metri da “luoghi sensibili” come scuole, ospedali e chiese. In Italia però il caos normativo è quasi una regola, e spesso si finisce per trovare comunque una scappatoia, tanto più che, per quanto riguarda l’esercizio del gioco legale, non esiste una legge nazionale valida su tutto il territorio. Nel caso in questione, si è scoperto che la legge regionale e il regolamento del Comune valgono soltanto per le sale gioco con le slot machine, e non per le sale scommesse dove non sono presenti le cosiddette “macchinette mangiasoldi”. Dunque a porta Pesa, perfino a pochi passi dalle scuole, si può aprire una sala scommesse.

La lettera dell’assessore

L’ assessore comunale alle Politiche dell’infanzia e dell’adolescenza e alle politiche giovanili, Diego Dramane Wagué, nei giorni scorsi ha inviato una lettera aperta alla presidente del Consiglio regionale, Donatella Porzi, chiedendo “un incontro tra tutti i soggetti competenti al fine di valutare insieme le azioni più adeguate e efficaci per impedire l’apertura di simili attività nelle vicinanze di luoghi particolarmente sensibili”. Il regolamento comunale, in applicazione alla legge regionale sul contrasto alla ludopatia – ha scritto Wagué – “non prevede l’intervento autorizzativo del Comune per l’apertura di sale scommesse, in quanto di competenza di altre istituzioni”. Nella lettera l’assessore spiega anche che “da contatti già intercorsi tra l’Amministrazione comunale e la Regione si è evidenziato che solo una modifica della legge regionale possa garantire in maniera efficace la definizione della distanza minima dai luoghi sensibili anche per le sale scommesse, oltre che per le sale giochi”. Dunque il Comune di Perugia, pur avendo aderito al Manifesto dei Sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo, in questo caso ha le mani legate. Anche i consiglieri comunali del Pd Tommaso Bori e Sarah Bistocchi hanno chiesto una modifica urgente della legge regionale e del regolamento comunale, per giungere alla “equiparazione tra le sale da gioco e le sale scommesse, sottoponendo anche queste ultime ai limiti previsti relativamente alla distanza da punti sensibili come scuole, centri di aggregazione giovanili e luoghi di culto”.

La proposta della Regione

Quando a palazzo Cesaroni è arrivata la lettera dell’assessore perugino, la questione della sala giochi di porta Pesa era però già oggetto dell’attenzione dell’assemblea regionale. Il consigliere del Pd Carla Casciari ha infatti presentato una proposta per la modifica della legge regionale del 2014 che si propone – ha spiegato – di “fornire alle Amministrazioni locali ulteriori strumenti per fronteggiare con tempestività e certezza i rischi provenienti dal proliferare, anche sul territorio regionale, di luoghi dediti ad attività riconducibili al gioco d’azzardo”. Introducendo “l’equiparazione tra le sale da gioco e le sale scommesse” anche “alla luce della più recente giurisprudenza in materia”. In particolare, Casciari cita una sentenza del Consiglio di Stato che “ha parificato l’attività di gestione delle scommesse lecite a quella svolta nelle sale da gioco. In base a tale sentenza – ha detto illustrando la sua proposta alla terza Commissione consiliare – le attività delle sale scommesse e quelle delle sale gioco sono da considerarsi paritetiche, dato che entrambe le attività possono essere fonti di rischi di diffusione della ludopatia, riconfermando che ai fini della tutela della salute le legislazioni regionali in materia possono assogettare e regolamentare le distanze minime dai luoghi sensibili, condizione indispensabile per l’autorizzazione e l’apertura anche delle sale scommesse”.

La legge vigente

La legge regionale “Norme per la prevenzione, il contrasto e la riduzione del rischio della dipendenza da gioco d’azzardo patologico” era stata approvata a grande maggioranza alla fine del 2014, è stata già modificata una volta, e non è ancora integralmente applicata per difficoltà di vario tipo. Adesso in Regione è appena cominciato il percorso per la nuova modifica. Arriverà prima la sala scommesse davanti alle scuole della zona di porta Pesa o la legge regionale che dovrebbe impedirne l’apertura?

 

AUTORE: Enzo Ferrini