San Rinaldo parla ai giovani

Nocera Umbra. La festa del Patrono quest’anno includeva uno spettacolo teatrale

Il 793° anniversario della morte del santo Patrono si è contraddistinto per la ricchezza e varietà del programma religioso e delle iniziative ad esso collaterali. La novena di preparazione, animata dai parroci della vicaria, ogni sera ha approfondito un diverso aspetto della vita spirituale ed umana di san Rinaldo. La celebrazione solenne è stata officiata dal vescovo mons. Sorrentino. Le giornate di preparazione sono state arricchite dalla piacevole performance del coro delle voci bianche Aurora di Bastia Umbra, guidato dal maestro Stefania Piccardi, al quale ha fatto seguito, nei giorni successivi, il concerto del coro missionario giovanile della diocesi, Voci di lode. Puntuale e impeccabile il servizio reso della confraternita di S. Rinaldo. Un particolare successo è stato ottenuto dal musical E se Rinaldo vivesse oggi? che, nella riproposizione dello spettacolo teatrale già messo in scena nel 1977 dalla prof.ssa Anna Frillici, ha offerto soprattutto ai più piccoli una migliore comprensione dei momenti salienti della vita del Santo e dell’eredità spirituale che ha voluto lasciare alla sua gente di Nocera. Ad alcuni ragazzi che hanno recitato abbiamo chiesto: dopo questa esperienza che idea vi siete fatti di san Rinaldo? “Era un giovane come noi, che ha rinunciato alla ricchezza per dedicarsi interamente a Dio e agli altri”, ci ha risposto Andrea. Una scelta facile o difficile? “Coraggiosa – ha detto Simone – perché, se senti in te la chiamata, serve coraggio per accoglierla”. Cosa vi ha colpito della storia di Rinaldo? “In questi mesi abbiamo potuto conoscere meglio tutta la sua storia umana e spirituale e scoprire tante cose di lui che non conoscevamo. Io non sapevo che avesse adottato un bambino orfano, né che dormiva come un eremita anche quando era vescovo”, ha detto Emanuele. Matteo ha aggiunto: “A me colpisce molto la sua coerenza e soprattutto mi ha sorpreso che per diventare santi non servono gesti eclatanti ma è sufficiente vivere con semplicità, pregare e mettersi al servizio degli altri”. Uno spettatore intervenuto ha detto: “Assistere a questi spettacoli o vedere la vita dei grandi santi riproposta in tv rende più comprensibili le loro storie e ci avvicina di più a loro. Offre un momento di sostegno e di umana concretezza alla nostra fede che necessita di continua cura. E poi vedere i nostri ragazzi impegnati in una positiva esperienza ci da un grande sollievo e ci aiuta a crescerli e formarli”.

AUTORE: Massimo Bontempi