Sanità, il prezzo della miopia

REGIONE. Scelte difficili, ma rese inevitabili dal pregresso

La riforma della sanità va avanti. La Giunta regionale, come annunciato, ha ridisegnato la sanità umbra. Ora che il testo di legge è stato definito, occorre ricordare che, come al solito, è stata la scure governativa ad obbligare l’esecutivo di palazzo Donini a varare una riforma che provoca molte polemiche (Assisi si sente sotto attacco per il possibile taglio del Punto nascita) ma era di fatto indispensabile. Una situazione che si poteva evitare se la programmazione, negli anni, avesse dimostrato una sua validità senza rimanere, invece, una parola vuota. I tagli alle spese, le soppressioni di reparti, la riduzione delle Asl (solo in parte avvenuta) sono tematiche che nel tempo si sono sovrapposte senza portare ad un disegno condiviso. Mantenere ospedali solo per non scontentare territori, rinviare le decisioni per non decidere, riformare senza incidere sulle spese superfluee… sono stati espedienti che hanno portato solo ad una spesa gigantesca che non può più essere sostenuta. Una miopia sia dei territori, per i quali era sufficiente mantenere un presidio per ipotizzare di avere un’autosufficienza, sia delle maggioranze di governo regionali, che magari hanno preferito attaccare i Governi nazionali piuttosto che scegliere strade di maggiore efficienza. C’è ancora incertezza sull’ammontare dei tagli, e ora ci sarà la fase della partecipazione. Se è vero che l’esecutivo ha la responsabilità di prendere decisioni anche impopolari, bisogna anche rilevare, una volta per tutte, che la cosiddetta partecipazione non deve (o meglio non dovrebbe) essere la semplice ratifica di quello che è stato deciso dalla Giunta regionale ma rappresenta l’esigenza di spiegare la proposta ai cittadini, con la possibilità concreta di aggiustare, o anche di modificare alcune scelte, magari ritenute poco felici. Al momento la presidente Catiuscia Marini pare abbia intenzione di respingere, dopo la partecipazione, una sorta di deriva localistica, che contrasterebbe con la necessità di riorganizzare il sistema sanitario. Nel provvedimento varato dalla Giunta, si parla di centrale unica degli acquisti, riassetto della logistica dei magazzini farmaceutici ed economali, e gestione su base regionale del sistema assicurativo. Verranno inoltre accorpati i punti di erogazione delle prestazioni non decentrabili, come vaccinazioni, consultori, medicine legali. Un tema molto delicato è quello dei Punti nascita (Assisi e Narni in bilico) come quello della riorganizzazione delle Chirurgie. Resta invariato il disegno base: due Aziende ospedaliere (Perugia e Terni) e due Asl (la sede legale è da definire). La riforma sanitaria in Umbria è obbligata dai tagli e dalla necessità di riorganizzare i servizi. Bisognerà vedere se l’esecutivo avrà la forza – politica e dei numeri – per portarla a termine.

AUTORE: E. Q.