“Santa Maria pellegrina alle radici della nostra Chiesa”

La peregrinazione della santissima Icone attraverso l'arcidiocesi

IL MESSAGGIO DELL’ARCIVESCOVO MONS. FONTANA”Valorizzare la Solennità dell’Assunta, Patrona dell’arcidiocesi, facendo peregrinare la SS. ma Icone nelle chiese che ricordano le antiche comunità cristiane, dalla cui comunione è nata la nostra Chiesa particolare”: queste le parole con le quali mons. Riccardo Fontana, arcivescovo di Spoleto-Norcia, ha spiegato al suo popolo l’iniziativa della peregrinazione della Ss.ma Icone attraverso l’arcidiocesi, dal 3 al 14 agosto in preparazione alla grande Solennità. Ed ecco più direttamente le sue parole: “Tutti sanno che, nella generazione successiva a quella degli apostoli, la grazia del Signore e la carità dei missionari giunti da Roma fecero nascere ‘chiese’ nei territori di Carsulae, di Martana, di Mevania, di Hyspellum, di Trebia, di Nursia e di Spoletium. Il primo Millennium è stato segnato dalla vita di queste antiche comunità che nel tempo si aggregarono nell’unica nostra arcidiocesi: siamo gli eredi spirituali di un lento procedimento, che fece confluire tante ‘diversità’ in una mirabile ‘unità’. E’ questa la nostra Chiesa particolare, che ha generato centinaia di santi e ha testimoniato il Vangelo della carità, senza che mai venisse meno la lode di Dio e l’annuncio della salvezza”. E qui egli ricorda le varie fasi del “lento procedimento, dai primi martiri al monachesimo rinascente, quando il movimento eremitico significò anche coesione e interscambio culturale tra le esperienze ecclesiali presenti nel territorio. “Forse il bisogno di trovare maggior forza nella mutua comunione, probabilmente la necessità di resistere di fronte alle pressioni barbariche favorirono la convergenza delle varie comunità nell’unica nostra Chiesa diocesana”. E ricorda il glorioso martirio del vescovo di Spoleto Giovanni che, al tempo dei Goti, dette la sua testimonianza “nel difendere la Chiesa contro gli attacchi del paganesimo rinverdito dalla presenza dei barbari, e fu da allora ricordato tra le chiese d’Umbria come Arcivescovo”. LE MODALITÈDELLA PEREGRINAZIONED’intesa con il Presbiterio, sono state individuate 11 località (tra cui le sedi degli antichi vescovi) che la prodigiosa Immagine toccherà nella sua peregrinazione. Per ognuna di esse, al centro della rispettiva zona, con il concorso delle varie parrocchie e unità pastorali (non c’è parrocchia che non venga interessata), è previsto una tre-giorni di preparazione e finalmente, alle ore 21 dell’ultimo giorno, l’arrivo dell’Icone con tutta una particolare accoglienza affidata all’iniziativa locale. Per tutto il periodo, si alterneranno momenti liturgici di particolare e centrale significato (celebrazioni eucaristiche, recita delle Lodi e dei Vespri, liturgie penitenziali, con i sacerdoti tutti impegnati nelle Confessioni, Rosario in tutte le chiese officiate della zona). Naturalmente saranno impiegati largamente i laici, specie i titolari di ministeri sia istituiti che di fatto. A ben poco però servirebbe se non vi si accompagnasse un serio impegno di catechesi, e mons. Arcivescovo, ha dedicato buona parte del Messaggio appunto alla proposta dei molteplici temi. Ciò implica l’avvio di numerosi centri di ascolto che non si esauriranno con la festa dell’Assunta ma saranno la premessa per una recezione veramente ottimale e consapevole dei decreti sinodali. FEDE E CARITÈ PERCHÈ NON VENGA MENO LA SPERANZAAccenniamo in estrema sintesi alle linee della catechesi, via via nei tre giorni. Primo giorno: la Fede. L’annunzio evangelico per l’uomo d’oggi; le difficoltà della comunicazione: esprimersi per immagini, invitare alla contemplazione del Cristo presente tra noi; recuperare la voce degli angeli, il “gioisci” di Gabriele, il “guarisci” di Raffaele, il “braccio potente” di Michele, con lo sguardo a Maria. Secondo giorno: la Carità. La Chiesa, in unione con il suo Signore e con lo Spirito santo, deve porsi come Icona di carità. Quali le vie? Quali l’organizzazione di zona? Quale risposta alle istanze del territorio? “Comunione dunque per la missione”. Chiesa “fontana del villaggio”, sacramento del Padre. Essere testimoni dell’ineffabile. Terzo giorno: la Speranza. Sulla scorta anche del ciclo mariano del Lippi nella nostra Cattedrale (Annunciazione, Natività, Dormizione e Assunzione di Maria), quando “perfino la morte è esorcizzata dalla fede dei padri, sulle orme di Santa Maria. Nel giorno in cui la Ss.ma Icone rimarrà nella chiesa designata, le unità pastorali animeranno il culto. “Il giorno dell’Assunta, in tutte le celebrazioni che ogni comunità farà nei suoi luoghi consueti, si aggiunga una preghiera speciale per la nostra Chiesa particolare, per il santo Sinodo e per le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata”. Cogliere questa meravigliosa occasione per riscoprirci finalmente Chiesa, nella pienezza del termine.

AUTORE: A. R.