Sarà una regione cerniera con sbocchi sul mare

L'assessore regionale alle Politiche per la mobilità, Giuseppe Mascio, parla delle novità che porteranno gli sviluppi delle strade umbre: la E78, i collegamenti con Ancona e Civitavecchia, il Nodo

Giuseppe Mascio, 42 anni, ternano, dal maggio 2005 è assessore regionale con delega alle Infrastrutture e alle Politiche per la mobilità e il trasporto. Di professione è un ingegnere progettista industriale. Dopo l’esperienza di assessore all’Urbanistica a Terni, è arrivato in Regione. Tiene a precisare che ogni nuova infrastruttura è un beneficio non solo per l’economia dei territori, ma per le persone stesse. “Mi affascina pensare – afferma – che, quando sarà completata la galleria della Guinza, grazie alla nuova E78 si incontreranno popolazioni che non si conoscono, chiuse ancora oggi fra le loro montagne”.

Come giudica il lavoro che ha sin qui svolto, in circa un anno e mezzo? “Il mio programma sulla nuova viabilità dell’Umbria sta procedendo in maniera organica. Sono quindi soddisfatto. È stato positivo anche l’ultimo dialogo con il governo nazionale, quando il ministro Di Pietro è venuto a Perugia. Ormai gli iter procedurali per la realizzazione delle nuove strade che collegheranno l’Umbria, terra senza sbocco al mare, ai due porti di Ancona e Civitavecchia sono stati confermati. Questo risultato, importantissimo per la nostra regione, è stato possibile grazie alla stretta collaborazione con il Lazio, le Marche e il Governo. Nel 2011 o al massimo l’anno dopo, avremo le nostre nuove strade. Com’è noto, l’Umbria ambisce ad un ruolo territoriale ben preciso: essere la regione ‘cerniera’ dell’Italia centrale. E nell’Italia delle macroregioni, le nuove strade di cui l’Umbria si doterà avvantaggeranno l’economia dell’intero centro Italia”.

Quando l’Umbria avrà un’autostrada al posto della E45? “Mi sono sempre impegnato molto per spiegare la posizione della Giunta regionale e la mia. Noi umbri abbiamo bisogno di una strada longitudinale ben diversa dalla attuale E45, che già non risponde più alle esigenze dei sistemi di trasporto umbro, nazionale e internazionale. È quindi indispensabile, quanto prima, una seria riprogettazione e una ricostruzione del corpo stradale. Ma so bene che ciò che più conta adesso è la ‘messa in sicurezza’ della E45, con il passaggio dai 16 metri di carreggiata ai 22: se poi ci fermeremo alla sola ‘messa in sicurezza’ o sapremo trasformare la E45 in una moderna autostrada, dipenderà dalle risorse finanziarie a disposizione, che non potranno essere solamente pubbliche. Quanto al presunto danno ambientale di una autostrada che attraversi l’Umbria, ricordo che esistono infrastrutture rispettose dell’ambiente, come la nostra quattro corsie Foligno-Spoleto, costruita ‘in trincea’ e con diverse gallerie artificiali che nascondono la strada stessa. Certo, fare opere con tali accorgimenti è più costoso, ma possibile. Chi ama la natura non nega l’infrastruttura a priori, ma cerca piuttosto di smorzare al massimo il suo impatto sul territorio”.

Che tempi, invece, per il “nodo” di Perugia? “Nell’ultima riunione del Cipe, avvenuta agli inizi di questo novembre, è stata approvata la realizzazione dei due terzi del ‘nodo’ di Perugia. Entro la fine dell’anno o al massimo entro gennaio prossimo, tutta l’opera dovrebbe essere approvata. Poi, sulla base del progetto definitivo, verranno reperite le risorse economiche. Il governo regionale sa bene che il ‘nodo’ di Perugia è una priorità stringente, sia per l’Umbria, sia per l’intero centro Italia, specie in vista del 2011, quando saranno aperte al traffico la nuova Orte-Civitavecchia e la nuova Perugia-Ancona, due direttrici che inviteranno ancora più gente a passare per l’Umbria”.

AUTORE: Paolo Giovannelli