‘Seguo la vocazione che mi anima’

Don Giuseppe Rossetto, a 74 anni, torna in missione in Guatemala. Lascia la parrocchia di San Rufino dove ha fondato il Centro Regina pacis

Con il rammarico espresso dal vescovo Goretti e dall’intero presbiterio, don Giuseppe Rossetto per tornare in terra di missione ha lasciato l’incarico di parroco di San Rufino dopo otto anni nel corso dei quali, peraltro, si è distinto come responsabile diocesano per i corsi di cristianità. Sacerdote schivo ma determinato (a 74 anni torna in Guatemala), ha trovato valida collaborazione nelle suore Immacolatine per la gestione della parrocchia che si è arricchita, grazie anche al suo interessamento, del Centro pastorale Regina Pacis. Don Rossetto, quali motivi hanno determinato la sua ferma decisione di ripartire alla volta del Guatemala? ‘Alcuni vescovi di quella nazione hanno richiesto esplicitamente la mia presenza. In tutta la diocesi non mancheranno certo sacerdoti capaci di sostituirmi. Il Vescovo, prima di dare le sue dimissioni per limiti di età, ha sottoscritto il permesso assecondando in tal modo la mia scelta. Vorrei inoltre rimarcare la vocazione che mi anima: portare un contributo, per quanto modesto, alle necessità del popolo guatemalteco con il quale ho convissuto per più di 18 anni con la mansione di parroco in una zona povera ed emarginata della capitale; con il ruolo di docente nel Seminario maggiore nazionale ed infine come parroco in Santa Cruz, capoluogo della regione de El Quiche, provata dalla miseria e da altri gravi problemi’. In quale luogo svolgerà la sua attività pastorale? ‘Andrò nella regione di Retaluleu in una parrocchia che verrà istituita al mio arrivo con il nome di Nuevo San Carlos’.Non le rincresce lasciare la parrocchia di San Rufino che ha il suo epicentro nella cattedrale? ‘Assisi costituisce una realtà religiosa complessa e la parrocchia di San Rufino è molto difficile. Troppa gente talvolta allunga il dito per giudicare e condannare. Certamente lascio anche molti amici con i quali manterrò un contatto. Non mi attendevo dimostrazioni di affetto anche da parte di chi ritenevo indifferente; è stata organizzata una festa in mio onore nel pomeriggio di domenica 27 giugno presso il centro pastorale Regina Pacis e come festa voglio interpretare anche l’incontro di quanti nel 1954, come il sottoscritto, furono consacrati in Umbria, un appuntamento amichevole incardinato mercoledì 30 giugno nella concelebrazione presieduta nella basilica di S. Maria degli Angeli dal vescovo Goretti’. Vuole lasciare un messaggio? ‘Desidero piuttosto esprimere la speranza che i parrocchiani comprendano quale dono prezioso il Signore ha fatto loro con la nascita del centro pastorale Regina Pacis destinato a formare, se gestito con capacità, costanza e dedizione, le future generazioni’.

AUTORE: Francesco Frascarelli