Il 21 marzo, giorno in cui entra la primavera, è soprattutto il momento in cui la Chiesa di Spoleto-Norcia rende omaggio al suo figlio più illustre, san Benedetto, patrono principale della diocesi. Alle ore 11 l’arcivescovo presiederà il pontificale, insieme ai monaci e ai sacerdoti diocesani, nella basilica dedicata al santo. La giornata si concluderà con la processione, presieduta sempre da mons. Fontana, per le vie della città con il reliquiario di san Benedetto. Sempre nell’ambito di questi primi festeggiamenti dedicati a san Benedetto, il 23 marzo, ore 17, sala del Consiglio maggiore è prevista la presentazione del progetto ‘La Valnerina negli Usa’ finalizzato a rinsaldare l’amicizia con gli italo-americani residenti a Trenton-Hamilton (New Jersey). Festeggiamenti che da tre anni sono suddivisi in due fasi. La festa di marzo ha una dimensione diocesana; Benedetto viene celebrato, nel giorno della sua morte, come patrono principale della Chiesa di Spoleto-Norcia. Quella dell’11 luglio, giorno in cui la Chiesa universale celebra il Santo patrono d’Europa, ha un carattere più internazionale: la fiaccola benedettina quest’anno sarà accesa a Bucarest in Romania. Proprio l’internazionalità di Benedetto è il clima che si respira all’interno del monastero di Norcia che ospita un buon numero di monaci, per lo più americani. Era il 2 dicembre 2000 e la città si strinse tra emozione e curiosità intorno ai primi tre monaci che, dopo quasi due secoli, tornavano a casa; priore della comunità monastica ‘Maria Sedes Sapientiae’ è padre Cassian Folsom. ‘Attualmente ospitiamo dieci persone, alcune molto giovani che sperimentano la nostra vita, in attesa della vocazione’ dice padre Cassian. ‘Le celle a disposizione sono solo quattordici: è un bel problema’, commenta il priore con la serenità di chi si sta prodigando alla crescita della comunità sin dal primo giorno. Padre Cassian è sempre molto attento nel discernimento delle vocazioni, con la consapevolezza che il cammino di preparazione al monachesimo non è facile. ‘Ci sono delle tappe di preparazione prima di decidere se intraprendere la vita monastica, nel rispetto della Regula. Oggi possiamo contare nel nostro monastero quattro monaci in voti solenni; tre nei voti semplici; due novizi ed un postulante’. Un dato particolarmente significativo è constatare proprio l’età media molto bassa degli attuali aspiranti monaci. ‘Nel nostro monastero, così come ci viene detto nella Regola – spiega il Priore -, la giornata è scandita dal ritmo della preghiera. La presenza di giovani ‘ continua ‘ può essere spiegata poiché questo è ciò che li attrae di più: la ricerca di qualcosa di impegnativo, di intenso’. Sette anni dunque che i monaci sono tornati a Norcia, che sono divenuti parte integrante del tessuto sociale cittadino. ‘Tuttavia – continua Padre Cassian – se avessimo monaci a sufficienza sarebbe migliore il servizio che potremmo offrire alla città e alla basilica, con confessori e guide. Potremmo anche distribuire i compiti in maniera più equilibrata e senza sovraccarichi. Fa piacere – conclude – vedere che c’è ancora un livello di entusiasmo molto alto nei nostri confronti, nello spirito d’accoglienza e nell’interessamento’. D’altronde non può essere che così: la presenza dei monaci completa l’identità della città e ne accresce il valore simbolico, ponendo Norcia al centro d’Europa.
Sempre entusiasti per san Benedetto
NORCIA. Quest'anno alla festa del Patrono è abbinata la presentazione del progetto di amicizia con gli emigrati 'La Valnerina negli Usa'
AUTORE:
Paolo Millefiorini