Siamo vivi se uniti a Cristo

Catechesi sulla Chiesa. Il Papa esamina un’altra delle espressioni usate dal Concilio

Gmg-croce“Cari fratelli e sorelle – ha detto Papa Francesco all’udienza generale del 19 giugno -, oggi mi soffermo su un’altra espressione con cui il Concilio Vaticano II indica la natura della Chiesa: quella del corpo. Il Concilio dice che la Chiesa è Corpo di Cristo (Lumen gentium, 7)”. Di seguito, il suo discorso viene riportato quasi per intero; il testo integrale lo si può trovare su www.vatican.va.

“L’immagine del corpo – ha sottolineato il Papa – ci aiuta a capire questo profondo legame Chiesa/Cristo, che san Paolo ha sviluppato in modo particolare nella Prima lettera ai Corinzi (cap. 12). Anzitutto il corpo ci richiama ad una realtà viva. La Chiesa non è un’associazione assistenziale, culturale o politica, ma è un corpo vivente, che cammina e agisce nella storia. E questo corpo ha un capo, Gesù, che lo guida, lo nutre e lo sorregge.

Questo è un punto che vorrei sottolineare: se si separa il capo dal resto del corpo, l’intera persona non può sopravvivere. Così è nella Chiesa: dobbiamo rimanere legati in modo sempre più intenso a Gesù. Ma non solo questo: come in un corpo è importante che passi la linfa vitale perché viva, così dobbiamo permettere che Gesù operi in noi, che la sua Parola ci guidi, che la sua presenza eucaristica ci nutra, ci animi, che il suo amore dia forza al nostro amare il prossimo. E questo sempre! Sempre, sempre!

Cari fratelli e sorelle, rimaniamo uniti a Gesù, fidiamoci di lui, orientiamo la nostra vita secondo il suo Vangelo, alimentiamoci con la preghiera quotidiana, l’ascolto della Parola di Dio, la partecipazione ai sacramenti”.

“E qui – ha proseguito – vengo ad un secondo aspetto della Chiesa come Corpo di Cristo. San Paolo afferma che come le membra del corpo umano, pur differenti e numerose, formano un solo corpo, così tutti noi siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo Corpo (1Cor 12,12-13). Nella Chiesa quindi, c’è una varietà, una diversità di compiti e di funzioni; non c’è la piatta uniformità, ma la ricchezza dei doni che distribuisce lo Spirito santo. Però c’è la comunione e l’unità: tutti sono in relazione gli uni con gli altri e tutti concorrono a formare un unico Corpo vitale, profondamente legato a Cristo.

Ricordiamolo bene: essere parte della Chiesa vuol dire essere uniti a Cristo e ricevere da lui la vita divina che ci fa vivere come cristiani. Vuol dire rimanere uniti al Papa e ai vescovi, che sono strumenti di unità e di comunione. E vuol dire anche imparare a superare personalismi e divisioni, a comprendersi maggiormente, ad armonizzare le varietà e le ricchezze di ciascuno; in una parola, a voler più bene a Dio e alle persone che ci sono accanto, in famiglia, in parrocchia, nelle associazioni.

Corpo e membra per vivere devono essere uniti! L’unità è superiore ai conflitti, sempre! I conflitti, se non si sciolgono bene, ci separano tra di noi, ci separano da Dio. Il conflitto può aiutarci a crescere, ma anche può dividerci. Non andiamo sulla strada delle divisioni, delle lotte fra noi! Tutti uniti, tutti uniti con le nostre differenze, ma uniti, sempre: questa è la strada di Gesù. L’unità è superiore ai conflitti. L’unità è una grazia che dobbiamo chiedere al Signore perché ci liberi dalle tentazioni della divisione, delle lotte tra noi, degli egoismi, delle chiacchiere. Quanto male fanno le chiacchiere, quanto male! Mai chiacchierare degli altri, mai! Quanto danno arrecano alla Chiesa le divisioni tra i cristiani, l’essere di parte, gli interessi meschini!”.

“Le divisioni tra noi – ha concluso il Papa -, ma anche le divisioni fra le comunità: cristiani evangelici, cristiani ortodossi, cristiani cattolici… ma perché divisi? Dobbiamo cercare di portare l’unità. Vi racconto una cosa: oggi, prima di uscire da casa, sono stato più o meno mezz’ora con un Pastore evangelico e abbiamo pregato insieme, e cercato l’unità. Ma dobbiamo pregare fra noi cattolici, e anche con gli altri cristiani, pregare perché il Signore ci doni l’unità, l’unità fra noi.

Ma come avremo l’unità fra i cristiani se non siamo capaci di averla tra noi cattolici? Di averla nella famiglia? Quante famiglie lottano e si dividono! Cercate l’unità, l’unità che fa la Chiesa. L’unità viene da Gesù Cristo. Lui ci invia lo Spirito santo per fare l’unità”.

Tre richieste in preghiera

“Cari fratelli e sorelle – ha concluso Francesco -, chiediamo a Dio: aiutaci ad essere membra del Corpo della Chiesa sempre profondamente unite a Cristo.

Aiutaci a non far soffrire il Corpo della Chiesa con i nostri conflitti, le nostre divisioni, i nostri egoismi.

Aiutaci a essere membra vive legate le une con le altre da un’unica forza, quella dell’amore, che lo Spirito santo riversa nei nostri cuori” (Lettera ai Romani 5,5).