Solidarietà educativa verso i bambini del villaggio di Nanoro

Iniziativa dell'asilo nido 'Il Ranocchio' di Umbertide in favore del Burkina Faso

C’è un forte legame di solidarietà che lega ormai da quindici anni Umbertide e il villaggio africano di Nanoro. Ebbene, i protagonisti sono questa volta l’asilo nido ‘Il Ranocchio’ della Fratta e dall’altra parte le centinaia di bambini che, in condizioni molto più difficili di quelle che si vivono nelle nostre aule, frequentano le scuole di Nanoro, piccolo villaggio del Burkina Faso, in una delle zone più depresse dell’Africa. Ma ricominciamo da lontano.Tutto è iniziato grazie alle iniziative intraprese da Giampaolo Giostrelli e dal Gruppo missionario umbertidese dal 1988. Ben undici operazioni sono sorte da allora sotto lo slogan: ‘Operazione Burkina Faso – Nanoro chiama- Umbertide risponde’. E quello che si è fatto è stato veramente grande: raccolta di fondi per aiutare la missione delle suore Apostole del Sacro Cuore di Nanoro, costruzione di una chiesa locale e del piccolo ospedale del villaggio, promozione dell’adozione a distanza di circa 350 bambini in età scolare, realizzazione di varie infrastrutture tanto importanti, per non dire vitali, per la gente locale.Poi, nel 1995, le Suore apostole hanno manifestato l’esigenza di poter svolgere la loro missione in mezzo ai bambini, nella grande capitale di Ouagadougou. Anche qui gli umbertidesi non si sono tirati indietro e in poco più di cinque anni la missione di Ouagà è stata completata. Non finisce qui.Per le suore, che hanno visto veramente arrivare la manna dal cielo, è stata costruita una casa e una scuola materna in grado di accogliere circa 200 bambini e una piccola cappellina che richiama le linee architettoniche della Collegiata di Umbertide (intitolata proprio a Santa Maria della Reggia, la Patrona della città altotiberina). Il nuovo complesso doveva essere inaugurato dal vescovo di Gubbio mons. Bottaccioli, proprio nelle settimane scorse, ma la crisi internazionale iniziata dopo l’11 settembre ha causato un rinvio della cerimonia al gennaio del 2003. L’attività del Gruppo missionario umbertidese si è quindi allargata fino a coinvolgere e a richiamare l’attenzione di benefattori da altre città, quali Roma, Torino, Arezzo, Sansepolcro, Udine, Pesaro.Quest’anno sono stati 600 i bambini che hanno potuto frequentare le sei classi delle scuole elementari, con tutti i mezzi didattici necessari. E ora parliamo dell’ultima iniziativa di aiuto che è partita per Nanoro. Il Nido comunale di viale Moranti ha promosso infatti un’altro bel progetto. Le maestre hanno lanciato il progetto educativo ‘Bambini in città’, raccogliendo fondi per l’attività del Gruppo missionario umbertidese.Tutti i bambini del Ranocchio, da otto mesi a tre anni di età, sono stati ospitati nella scuola per quasi trenta ore consecutivamente. Gli inglesi la chiamerebbero ‘maratona di baby sitting’, una vera e propria espressione di una solidarietà educativa verso bambini che sono molto più sfortunati. E di cosa si è trattato? I bambini del nido sono entrati nel giardino di infanzia il venerdì mattina alle ore 7,15, come sempre, ma si sono poi trattenuti fino alla tarda mattinata del giorno dopo. La giornata è stata densa di iniziative ludiche e di momenti di riflessione, intesi a far conoscere la realtà del villaggio di Nanoro. Le famiglie hanno poi versato un’offerta in denaro che è stata consegnata ai responsabili del gruppo missionario. E’ stata raccolta una somma di 1.220 euro che va ad aggiungersi agli oltre 800 milioni di lire che gli umbertidesi dal 1989 ad oggi hanno inviato in Africa. Niente male davvero!

AUTORE: Fabrizio Ciocchetti