Storia di carità retaggio del passato

Messa celebrativa per i 700 anni dalla nascita dell'ospedale di Santa Maria della Misericordia. Ricordate le tante opere di assistenza della comunità cristiana perugina

L’11 marzo del 1305 il vescovo di Perugia che si chiamava Bulgaro (sic) emanò la bolla di fondazione dell’ospedale di Santa Maria della Misericordia (si veda la storia nel numero precedente de ‘La Voce’). L’11 marzo 2005, a 700 anni di distanza nella chiesa che fu sede dell’ospedale in via Oberdan, è stata celebrata una messa dall’arcivescovo Chiaretti per ricordare una data di così grande rilevanza storica e dai molteplici significati. L’Arcivescovo ha colto l’occasione per illustrare la storia delle tante iniziative che lungo i secoli la comunità cristiana di Perugia ha realizzato, con una specie di parallelismo tra costruzione di chiese e organizzazioni di iniziative caritative a largo spettro sociale. In particolare ha messo in evidenza una certa concentrazione che si è venuta a produrre lungo la via che dalla basilica di San Pietro scorre per via Borgo XX Giugno, via Cavour, Sant’Ercolano, via Oberdan e piazza Matteotti, giustamente considerata ‘via sacra’. Chi sa leggere i segni della storia in questo percorso può ravvisare tracce evidenti dello spirito che ha animato questa città che si è fatta carico di malati, pellegrini, viandanti, bambini abbandonati, poveri. L’Arcivescovo ha ricordato che nei secoli passati fino ai nostri giorni non c’erano strutture pubbliche a sostegno dei bisogni più elementari delle persone, alle quali cercava di dare risposte la comunità, attraverso la carità cristiana, con le opere di misericordia che sono scolpite sull’architrave delle finestre del palazzo del Tribunale, un tempo di proprietà dell’ospedale e attaverso le confraternite, vere e proprie organizzazioni di laici, che si facevano carico di alcuni problemi sociali emergenti. È stato rievocato anche il famoso Monte dei Pegni di Perugia che è stato uno dei primi sorti in Italia, che permetteva ad una persona bisognosa di denaro, per non cadere in mano agli usurai, di dare in pegno un oggetto di sua proprietà fino al giorno in cui poteva versare il denaro ricevuto in prestito e riprendere l’oggetto impegnato. Oggi, ha detto il Vescovo, se noi conserviamo il titolo di ospedale di Santa Maria della Misericordia al nuovo polo ospedaliero unitario, non facciamo solo un omaggio ai perugini dei tempi passati e alla nostra storia, ma lanciamo un messaggio di solidarietà che serve ad umanizzare le iniziative pubbliche e private di assistenza e l’intera società.