Su Gubbio risplende l’albero di Natale più grande del mondo

Con qualche polemica e una "madrina" d'eccezione, sono state accese le luci

E’ritornato l’Albero di Natale più grande del mondo, la suggestiva decorazione luminosa che da venti anni ormai disegna un gigantesco abete sul versante del monte Ingino che guarda la città. L’onore di premere il pulsante, che darà il via all’accensione, è stato conferito al ministro dei Rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi; la cerimonia ha avuto una madrina di eccezione in Maria Grazia Cucinotta, la celebre attrice emblema indiscussa della bellezza italiana. Il mondo della politica e dello spettacolo, ai massimi livelli, hanno accettato di rendere omaggio ad una delle più geniali ed intelligenti iniziative degli ultimi anni. Il desiderio di rendere un servizio alla propria città da parte di alcuni eugubini ha finito per mettere a disposizione della collettività, dal 1981, una risorsa che ha portato nel mondo l’immagine di Gubbio e dell’Umbria, con i valori di pace e solidarietà che l’una e l’altra esprimono. La cerimonia è stata preceduta dal suono del “Campanone” e da alcuni “numeri” del Gruppo sbandieratori, reduci dai trionfi londinesi dinanzi alla regina Elisabetta. Sulla cerimonia, intanto, ha diffuso una lettera aperta il consigliere comunale dei “Verdi per Gubbio” Lucio Panfili secondo il quale l'”Albero non ha bisogno di essere acceso da persone famose perché non ha bisogno di essere veicolato”, mentre “può essere veicolo per messaggi da lanciare all’umanità di valori laici e religiosi che contribuiscano a convertire il nostro Natale opulento e consumistico in occasione di pausa meditativa”. Una provocazione che, seppur bonaria, ha fatto un po’ discutere, soprattutto perché sembra fuori da un mondo che, come quello dei “media” ha le sue leggi. Si tratta semplicemente di utilizzarle al meglio senza facili demonizzazioni.

AUTORE: Giampiero Bedini