Tendiamo una mano verso i Paesi colpiti dai disastri naturali

La raccolta di aiuti dell'Uvisp per il Salvador. I progetti in corso in Nicaragua e Guatemala

Trema la terra nell’America Centrale. Sono le undici e trentatré della mattina. Il sisma è devastante, raggiunge l’intensità di 7.9 gradi della scala Richter, per la durata di trentanove secondi. L’epicentro viene rilevato nell’Oceano Pacifico, a 276 Km dalla costa del Salvador, il paese più colpito. Il terremoto, in una terra purtroppo non dimentica di tragiche calamità naturali, è stato il più forte degli ultimi venti anni. Infatti, la popolazione, già messa a dura prova solo nell’ultimo secolo da frequenti eruzioni vulcaniche, violenti maremoti, uragani, nonché ripetute scosse e sanguinose guerre, ha dovuto constatare la perdita di migliaia di persone. Anche il numero delle case danneggiate o distrutte è altissimo, fino a 34.000 e 19.000 sono le persone sfollate; anche molte vie di comunicazione sono ormai impraticabili. Le équipe di soccorso sono insufficienti per attendere alle vittime e più vivo e più forte si fa il problema sanitario. Sono allestiti ospedali di emergenza, ma mancano generi di prima necessità, quali acqua potabile e medicinali. Senza di essi, inoltre, alta e rischiosa è la probabilità del diffondersi delle epidemie. Tanto più in questa stagione corrente – in Salvador è estate – priva di pioggia. Già molte nazioni europee hanno contribuito, stanziando dei fondi, alle prime esigenze di soccorso, ma le necessità si fanno sempre più impellenti, ed urgenti sono ulteriori aiuti. La nostra regione, in particolare, si sta mobilitando attraverso l’Uvisp, organismo non governativo, di cooperazione e solidarietà internazionale di ispirazione francescana, riconosciuta dal ministero degli Esteri Italiano ai sensi della normativa vigente, con sede centrale di proprietà a Bastia Umbra. L’Associazione, a carattere volontario e senza fini di lucro, sta raccogliendo offerte, medicinali ed indumenti (abiti e scarpe) che porterà direttamente nelle zone gravate dal sisma. Già dal 1983, infatti l’Uvisp, organizzato in un primo momento attraverso tre gruppi di solidarietà, mantiene i contatti con i Paesi dell’America Centrale, perseguendo obiettivi di assistenza e promovendo, grazie ad una vivace informazione critica e concrete attività, un’educazione per uno sviluppo equo. Oltre la realizzazione di progetti di istruzione e formazione professionale, di progetti legati al mondo del lavoro e compatibili con le economie locali (come la costruzione di laboratori artigiani e la costituzione di cooperative agricole curati direttamente da operatori volontari inviati dall’associazione), l’Uvisp si è interessato alle due macro-operazioni, rispettivamente in Nicaragua e Guatemala, riguardanti centri di assistenza per invalidi di guerra e tossicodipendenti, e ha creato inoltre abitazioni per uso civile e secondo precisi criteri igienico sanitari. Il quartiere di centoventi case costruito in Nicaragua a seguito della distruzione dell’uragano Mitch, è stato innalzato attraverso norme di costruzione antisismiche. E questo è fondamentale. In Salvador, infatti, come appunto in Nicaragua, le case, almeno fuori dalla capitale, sono costruite in maniera ancora piuttosto elementare con semplici materiali e semplicissime architetture. Le condizioni di vita sono oltremodo povere, non esistono nemmeno mezzi di comunicazione che possano avvertire delle catastrofi imminenti prevedibili (uragani, eruzioni) e mettere in salvo la popolazione con l’evacuazione. Ferme, d’altra parte, in uno stato economicamente debole, sono anche le attività produttive. “E’ necessario – spiega padre Giorgio, responsabile Uvisp – risolvere subito, come seconda emergenza, la ripresa delle attività lavorative. Gli aiuti provenienti dai Paesi stranieri finiranno presto, e il Salvador dovrà essere in grado, subito, di riguadagnarsi una propria autonomia. Solo favorendo la ripresa di tale settore, la popolazione sarà capace di gestire una propria ripresa”. La prima spedizione del container di materiale di aiuto e le offerte raccolte avverrà imminentemente, e ne sarà prevista un’altra al massimo tra un paio di mesi, la quale provvederà a fornire anche del materiale scolastico, in previsione della riapertura delle scuole. Anche il neo-gruppo Caritas sta collaborando all’iniziativa, cercando di incrementare la quantità degli aiuti, cercando in questo la cooperazione del settore catechistico. Quella che si sta formando è infatti una piccola rete giovanile, all’interno della realtà parrocchiale, consolidatasi in occasione di questa emergenza. Il frutto di questa coesione, la raccolta collettiva di denaro, sarà devoluto per le spese di spedizione dei medicinali e degli indumenti. E già si parla di muoversi al più presto anche per l’India, anch’essa devastata dal terribile sisma. Le iniziative dell’Uvisp in favore dei Paesi in via di sviluppo non sembrano arrestarsi. E’ infatti prevista, entro il mese di febbraio, una conferenza, alla quale chiunque può partecipare, durante la quale verrà lanciata la campagna nazionale di difesa in nome dei Paesi del terzo mondo, dal titolo “Senza confini. Diritti di cittadinanza nella globalizzazione dell’economia”. Nel corso del mese di settembre saranno previsti tre seminari di approfondimento su questa tematica. Chiunque volesse aiutare l’iniziativa dell’UVISP può rivolgersi al numero dell’UVISP 075.800.46.67; fax 075.800.47.48; cc postale n’10025062; cc bancario M.P.S. ( S.M. Angeli) n’608990 (cod. ABI 1030 CAB 38271)

AUTORE: Simona Marchetti