Terni. Comune commissariato

Due vie parallele: le dimissioni del sindaco Di Girolamo e il procedimento di dissesto finanziario, hanno portato al commissariamento del Comune di Terni. Dal 20 febbraio il commissario prefettizio Antonino Cufalo ha preso in mano la gestione del Comune, con i poteri di sindaco, Consiglio comunale e Giunta, fino alle elezioni ipotizzate per fine maggio o inizio giugno.

Il prefetto di Terni Paolo De Biagi, “preso atto che sono divenute efficaci e irrevocabili le dimissioni rassegnate dal dottor Leopoldo Di Girolamo dalla carica di sindaco del Comune di Terni, ha dato avvio al procedimento di scioglimento del Consiglio comunale della stessa città”, disponendo la Sospensione, con effetto immediato, dello stesso consiglio comunale e la nomina di un commissario prefettizio.

Cufalo ha ricoperto il ruolo di vice capo della Polizia di Stato dall’agosto 2015, fino a quando ha raggiunto il pensionamento dopo 40 anni di servizio. È stato il capocentro della Direzione investigativa antimafia per la Sicilia occidentale, e direttore del Servizio centrale di protezione per testimoni e collaboratori di giustizia. Il grado di prefetto è arrivato il 30 aprile 2015 dopo essere stato al vertice, dal gennaio dello stesso anno, della Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato.

Giunge così all’epilogo un’Amministrazione che ha vissuto difficili crisi: politiche, con vari rimpasti di Giunta; economiche, con la bocciatura del piano di riequilibrio finanziario pluriennale da par- te della Corte dei conti regionale e centrale; e con vicende giudiziarie aperte che hanno investito il Sindaco e numerosi assessori della precedente e attuale Giunta di palazzo Spada.

Un commiato desolato quello di Di Girolamo, affidato alle parole pronunciate nell’ultimo Consiglio comunale: “La conferma delle dimissioni è stata una decisione molto sofferta. Nella mia vita ho sempre seguito l’etica della responsabilità, impegnandomi con quello spirito di servizio. Arrivo alla fine di un percorso che mi ha visto impegnato nella guida della città per quasi 9 anni, anni caratterizzati dalla crisi economica più profonda e più lunga che abbia conosciuto l’epoca moderna. Una crisi economica che è diventata crisi sociale e che rischia di diventare crisi democratica. Una crisi che ha colpito anche Terni mentre stava cercando, con molta fatica, di confrontarsi con le conseguenze sociali, economiche, culturali, con quelle forme di deriva del senso di sé, dell’identità, della prospettiva, persino della memoria”.

Appena deliberata la procedura di dissesto, il ministero dell’Interno indicherà i nomi dei tre commissari chiamati a occuparsi, per i prossimi cinque anni, dell’azione di risanamento del debito del Comune. Un’attività che correrà parallela a quella del commissario prefettizio e a quella del nuovo governo della città.

 

AUTORE: Elisabetta Lomoro