Tragedia del Broletto. Il grido di dolore “che si leva da una umanità sofferente”

funerale-daniela-crispoltiSono state uccise sul posto di lavoro, negli uffici della Regione Umbria, da un uomo che, nonostante le sue condizioni di salute, aveva riottenuto il porto d’armi: le due impiegate, Margherita Peccati, ormai prossima alla pensione, e Daniela Crispolti, assunta con contratto a termine, hanno perso la vita forse perché non c’è stato un accurato controllo nel consentire all’imprenditore Andrea Zampi, poi suicida, di avere tra le mani una pistola, anche per il solo uso sportivo (in passato il permesso gli era stato revocato). Le indagini della magistratura hanno portato all’emissione di tre avvisi di garanzia con l’accusa di concorso colposo in omicidio nei confronti di un medico e di due funzionari della questura.
Le due donne sono diventate le responsabili, nella mente dell’omicida, della situazione di una pratica, cioè l’accreditamento di Progetto Moda, azienda specializzata nella formazione professionale. Il movente della tragedia maturata al Broletto, il palazzo della Regione dell’Umbria nei pressi della stazione ferroviaria, sembra legato proprio alle pratiche per l’accreditamento dell’azienda da parte della Regione, un adempimento necessario per poi accedere ai fondi per formazione professionale messi a disposizione dalle Province. Una pratica che non era stata comunque bloccata. L’accreditamento era stato infatti revocato a Progetto Moda tra il 2009 e il 2010 per poi essere di nuovo concesso alla fine del 2011. Ora erano in corso le verifiche per il mantenimento dello status e l’azienda, come tutte le altre, sarebbe stata sottoposta a una verifica in loco. Purtroppo, nel tempo, Zampi aveva maturato un sordo risentimento nei confronti di quell’ufficio che – secondo lui – gli “aveva rovinato la vita”.
Dal suo comportamento, secondo le indagini della questura, è emersa la premeditazione. “Una tragedia immane, frutto di un clima orribile”, ha detto il sindaco di Perugia, Wladimiro Boccali. “Donne esemplari che erano al servizio della comunità” ha definito le due impiegate la presidente Marini, “uccise da una assurda follia”.
A pochi giorni dal tragico evento, l’arcivescovo di Perugia, mons. Gualtiero Bassetti, ha espresso la sua vicinanza a tutti i dipendenti degli enti pubblici del capoluogo umbro “provati e scossi”, pregando “affinché presto possano ritornare a vivere un clima sereno nel loro ambiente di lavoro, senza dimenticare quanto è accaduto”. L’Arcivescovo, riferendosi alle due donne uccise, ha parlato di “un grido che si leva da un’umanità sofferente, che, anche nella nostra comunità diocesana, sono tantissimi i motivi di sofferenza, dalla crisi economica a quella morale. Soprattutto – ha aggiunto – fa paura nelle coscienze di tante persone un’eclisse di Dio, un suo allontanamento volontario. Sradicare Dio comporta anche il crollo dei valori etici e il rispetto della vita, che un buon laico non credente spesso dimostra di avere”.

AUTORE: Emilio Querini