Tre donne che onorano la terra umbra

 

In meno di due anni, l’Umbria ha avuto la grazia di annoverare nella “sua” già lunga lista di santi e beati altre tre figure: Angela da Foligno, religiosa e mistica, elevata agli onori degli altari mediante canonizzazione equipollente da Papa Francesco il 9 ottobre 2013; madre Maria Luisa Prosperi, monaca benedettina a Trevi, beatificata nel duomo di Spoleto il 10 novembre 2012; Madre Speranza di Gesù, religiosa, mistica e fondatrice, beatificata lo scorso sabato 31 maggio al santuario di Collevalenza di Todi.

Queste tre donne sono un orgoglio per le nostre diocesi, sono la dimostrazione di come in questa nostra piccola terra umbra la Parola di Dio e la grazia, se accolte in un terreno disponibile, portano frutto. Esse ci ricordano, ognuna con la propria esperienza religiosa, che è possibile essere amici di Dio e che il bene e la santità sono l’unico patrimonio che rimane nel tempo e oltre il tempo.

Per le persone loro contemporanee (Angela da Foligno è vissuta tra il 1248 e il 1309, la madre Prosperi tra il 1799 e il 1847 e Madre Speranza tra il 1893 e il 1983) sono state presenza del Signore, trasparenza di Vangelo, azione luminosa dello Spirito. Hanno compiuto il bene, infuso forza e speranza, e lo studio, la bontà e la misericordia hanno reso feconda la loro vita. Tutte hanno amato appassionatamente la Chiesa popolo di Dio. Con modalità distinte e in tempi diversi, hanno lavorato per una Chiesa pellegrina, povera e pasquale, una Chiesa della gioia, della speranza, solidale con le tristezze e le sofferenze degli uomini, una Chiesa madre che, come tale, insegna. Sono state presenti nel cuore della Chiesa con la loro santità personale e il loro servizio. Oggi che sono salite agli onori degli altari, e di questo siamo grati al Signore, possiamo affermare che sono state un messaggio. Hanno pronunciato parole vere, sgorgate dal cuore; hanno servito in umiltà e obbedienza la Chiesa; i loro pensieri e le loro parole hanno suggerito un cammino agli uomini e alle donne del loro tempo e con la canonizzazione e la beatificazione lo ripropongono con forza a noi, vescovi e sacerdoti, laici e religiosi, giovani e adulti. Santa Angela da Foligno, la beata Maria Luisa Prosperi e la beata Madre Speranza di Gesù, come ogni credente, sono state giudicate sulla preghiera, sull’amore e sulla misericordia, sulle lacrime che hanno asciugato, sul pane che hanno dato a chi aveva fame, sulla compagnia che hanno offerto a chi era solo o ammalato.

Volgere a loro lo sguardo e ricordarne la figura significa accogliere la sfida ad essere presenti nella società e nella Chiesa. Si tratta di farlo con occhio sereno e con ascolto attento, comunicativo e umile. Come hanno fatto queste tre grandi donne, che hanno saputo stare nel centro senza essere al centro, con i loro slanci di generosità e di servizio, con i loro difetti e loro mancanze, con la loro vita normale fatta di gioie e dolori, fatiche e speranze. Come ha ricordato Papa Francesco, i santi “non sono superuomini, né sono nati perfetti. Sono persone che per l’amore di Dio non hanno dato la loro vita con condizioni a Dio; non sono stati ipocriti; hanno speso la loro vita al servizio degli altri e hanno sofferto tante avversità, ma senza odiare. I Santi sono quindi uomini e donne che hanno la gioia nel cuore e la trasmettono agli altri” (Angelus del 1° novembre 2013).

Lodiamo e rendiamo grazie a Dio, il solo Santo, che comunica ancora ai Suoi figli il dono della santità, cioè della sua stessa vita. Riconoscendo il riflesso luminoso di queste tre diverse forme di santità, ci sentiamo incoraggiati e spronati nel nostro personale cammino alla sequela del Maestro: anche per noi è possibile vivere l’amicizia con Dio e far sì che il rapporto personale con Lui dia forma ai pensieri, alle parole, alle azioni.

AUTORE: † Renato Boccardo Arcivescovo di Spoleto-Norcia