di Daris Giancarlini
Il treno va a Nord, ma poi torna: spettacolare! Lo hanno strillato perfino i giornali, in settimana: il tanto agognato (ma da alcuni vituperato) Frecciarossa, convoglio superveloce e ipertecnologico, non soltanto porta passeggeri dall’Umbria in Lombardia e Piemonte, ma anche viceversa. Davvero esaltante… e davvero preoccupante, lo stupore con cui questo fenomeno è stato accolto e commentato. Come se chi di dovere soggetti istituzionali, politici, nonché operatori economici, a partire da quelli turistici – fossero stati colti di gran sorpresa dal fatto che non ci sono soltanto le prenotazioni (un migliaio in un mese) per andare da Perugia a Milano, ma anche quelle (in pari numero, se non di più) per venire da Milano in Umbria. Magari per fare affari, o per una fine settimana di relax e turismo. Chissà che a questo punto non meriti una maggiore attenzione e un maggior impegno, questo treno che si chiama Frecciarossa ma si deve leggere Opportunità storica, per un’Umbria che da secoli soffre di quell’isolamento infrastrutturale troppo spesso chiamato in causa come ragione principale del mancato decollo turistico regionale. Che so, magari strutturare una campagna promozionale ad hoc legata a questo evento, si potrebbe ipotizzare? Lo slogan è bello e pronto, per dei manifesti da installare a Milano: “Tre ore di treno e sei in Umbria”. Non reclamerò il copyright.