Ufficio di cittadinanza: cambia il rapporto tra cittadini e servizi sociali

Sperimentazione in 12 città umbre

Fornire risposte ai bisogni sociali, prevenire e superare le condizioni di disagio individuali ma anche collettive, accompagnare i cittadini a migliorare le condizioni di vita: sono questi i principali compiti degli uffici di cittadinanza previsti dal piano sociale regionale dell’Umbria che ne prevede ora 12 a livello sperimentale nelle città capofila degli ambiti territoriali. Poi diventeranno 44, in pratica uno per ogni 20mila abitanti. Cambia dunque l’organizzazione del sistema di welfare umbro, attraverso una rete di strutture capillarmente diffuse sul territorio che permetterà ai cittadini di avere una più chiara conoscenza delle opportunità offerte e un più facile accesso a tutto il sistema dei servizi. Nel capoluogo umbro è stata inaugurata la struttura che riguarda i territori di Perugia, Torgiano, Corciano. Secondo l’assessore comunale alle politiche di coesione sociale Wladimiro Boccali “l’apertura dell’ufficio di cittadinanza è l’atto più visibile per i Comuni nella gestione delle politiche sociali. Rappresenta una vera svolta nell’innovazione dei servizi. Si crea così una rete di assistenti e comunicatori sociali per dare risposte di carattere individuale e collettivo”. Gli altri uffici sono dislocati a Gubbio, Orvieto, Norcia, Città di Castello, Castiglione del Lago, Foligno, Spoleto, Todi, Terni, Narni e Bastia Umbra. In ogni ufficio di cittadinanza il gruppo di lavoro è costituito da due assistenti sociali, un educatore e un esperto in comunicazione sociale. Oltre a dare risposte al bisogno sociale, si vuole anche costruire una serie di interventi di promozione per la prevenzione e il superamento delle condizioni di disagio. Dovrà quindi essere una struttura dinamica pronta a cogliere le difficoltà dei singoli, delle famiglie oltre che della stessa comunità. Una sorta di centro d’ascolto: diffonde le informazioni, progetta interventi per creare azioni nel territorio. Eroga prestazioni socio-assistenziali proprie del servizio sociale di base (segretariato sociale, piani di aiuto alle persone e alle famiglie). L’assessore regionale alle Politiche sociali, Gaia Grossi, ha sottolineato che “con questo nuovo servizio, rivolto a tutti i cittadini lungo l’arco della vita, sarà possibile dare non più solo una risposta alle domande di intervento sul disagio sociale, ma anche promuovere azioni integrate che, tenendo conto dei bisogni sociali diffusi, diventino anche un fattore di crescita della comunità, in sintonia con la filosofia e i contenuti del Patto per lo sviluppo e la coesione sociale dell’Umbria. Si va quindi completando nella regione il sistema organizzativo territoriale dei servizi, che ha come finalità generale il radicamento sul territorio della funzione sociale pubblica, accanto a quella educativa e sanitaria”. Sarà importante la fase sperimentale del servizio che avrà la durata di 12 mesi. In seguito partirà, come detto, l’estensione del sistema degli uffici di cittadinanza in tutto il territorio regionale fino a raggiungere il numero di 44 strutture. Diventa essenziale, per il momento, modulare l’attività di questi dodici uffici sulla base del proprio territorio di interesse. Ce ne sono alcuni che fanno riferimento a zone fortemente abitate, altri che costituiscono un punto di appoggio per più centri. In questi casi potranno avere anche una funzione itinerante per assolvere pienamente al loro ruolo, come si è già pensato per la Valnerina.

AUTORE: Ida Gentile