Un bell’incoraggiamento viene dalle esportazioni

Si è tenuta a Perugia la convention delle Camere di commercio italiane all’estero. I dati forniti da Mencaroni
In primo piano Giorgio Mencaroni

Con le imprese in crisi c’è bisogno di presentare le proprie produzioni ad un mercato più ampio di quello domestico. È il tema principale che ha caratterizzato la 21a convention delle Camere di commercio italiane all’estero, che si è svolta a Perugia.

Il presidente della Camera di commercio di Perugia, Giorgio Mencaroni, ha sottolineato che “le imprese, soprattutto le più piccole, hanno bisogno, di conoscenza, informazione, assistenza. Senza un sostegno forte, l’internazionalizzazione resta per loro una ipotesi indefinita e distante, al pari di un qualsiasi, serio, approccio commerciale ai mercati esteri. E così si rischia di disperdere potenzialità che invece esistono e che potrebbero avere buone possibilità di posizionarsi sui principali mercati esteri. La convention delle Camere estere per le nostre Pmi rappresenta una opportunità straordinaria”.

Mencaroni ha posto l’accento sul fatto che “l’Umbria è terra di piccoli numeri, e anche il valore delle esportazioni è contenuto. Ma in crescita. Nel 2012 avanziamo quasi del 6%, sopra la media nazionale, e il risultato è significativo perché migliora quello del 2011 che era salito di oltre l’11%. I nostri esportatori hanno ripreso a crescere e oggi sono quasi 3.000. Complessivamente, nel 2012 venderemo all’estero per oltre 3 miliardi e mezzo di euro. L’1% dell’export nazionale. Non basta, abbiamo le possibilità per fare meglio, ma le imprese non possono fare tutto da sole. La loro competitività è legata a quella che l’intero sistema-Paese riesce ad esprimere”.

Il presidente della Camera di commercio di Perugia ha detto che “a costo di sembrare temerario, voglio dire ‘qualcosa di positivo’. Credo fermamente che l’Italian concept sia ancora una risorsa viva per la nostra economia. La creatività e la capacità di realizzare innovazione di qualità ci vengono riconosciute nel mondo come caratteristiche fondanti del made in Italy”.

E ha lanciato un messaggio di speranza per l’impresa umbra citando l’ultimo report dell’unica agenzia di rating italiana che “ha individuato in provincia di Perugia 228 aziende top performer con rating ‘eccellente’ da A1 a A4. Si tratta di società di capitali – 23 con fatturato oltre i 50 milioni di euro – considerate dei veri e propri ‘campioni’ del tessuto economico e produttivo, con caratteristiche strutturali e manageriali di tutto rispetto, pur in un contesto di generale debolezza dello scenario economico. Imprese di questo tipo possono agire da traino – magari all’interno di distretti, reti e filiere – per tante altre realtà produttive che da sole avrebbero scarse possibilità di conquistare spazi nell’asfittico mercato domestico e tanto meno in quelli esteri, dove esistono migliori opportunità, ma anche una competizione feroce”.

AUTORE: E. Q.