Un oratorio alle porte di Assisi

Un sogno inseguito e infine realizzatosi: è il nuovo centro pastorale 'Regina Pacis' che sorge nella zona nord-est di Assisi. Ne parla il parroco don Giuseppe Rossetto

Il centro pastorale ‘Regina Pacis’ sorge nella zona di espansione, la più popolosa della città: Assisi nord est, nuova Assisi, Assisi 2 (con un po’ d’ironia), sviluppatasi col passare degli anni ed ancora in via di crescita. Dal centro pastorale immerso nel verde si scopre l’intera vallata circondata da colline e da monti. La posizione è ‘strategica’ ma l’accesso non è dei più agevoli. Si tenta di trovare una soluzione adeguata – sono parole del vescovo mons. Sergio Goretti – per garantire un passaggio più comodo, contando sulla disponibilità e comprensione dei residenti e d’altro canto sull’interessamento dell’Amministrazione comunale. Si ricerca invero una soluzione condivisa dalla comunità che peraltro può servirsi della stessa struttura. Il centro pastorale è collegato alla parrocchia di San Rufino: centro e parrocchia costituiscono una unità pastorale. La realizzazione del centro equivale, per il parroco della chiesa cattedrale don Giuseppe Rossetto, ad un sogno inseguito e alla fine concretizzatosi. Don Rossetto aspirava ad un oratorio, struttura da tempo diffusa nel nord e che ora sta lentamente decollando anche in Umbria. Il centro ‘Regina Pacis’ è di fatto un oratorio, provvisto di aule luminose per la catechesi, per incontri formativi ed informativi, dotato di spazi ricreativi interni ed esterni che consentono anche gioco, svago e attività sportiva. È stata costruita anche una cappella per la preghiera e la meditazione e per uso liturgico nei giorni festivi. ‘Il tetto laminato che assumerà un colore verde uniformandosi all’ambiente – spiega il parroco – risponde all’esigenza di creare nella cappella un aspetto suggestivo che possa stimolare il misticismo. Un oratorio non può limitarsi a costituire luogo di formazione e di pause ricreative, ma deve necessariamente garantire la possibilità di occasioni spirituali’. Mancava per bambini, ragazzi e giovani un luogo dove potessero ricevere una formazione religiosa, divertirsi, convivere, fermo restando che ogni età esige una diversa attenzione ed impone un atteggiamento ovviamente versatile. Se qualcuno teme che il centro possa trasformarsi in una casa di ospitalità, stia pure tranquillo, assicura il parroco: la progettazione non risponde minimamente a tale scopo; esiste soltanto una cucina adatta a fornire un pasto molto semplice solo a chi trascorre un giorno di ritiro o a chi partecipa ad una ricorrenza particolare. Per sabato 20 marzo è prevista la Festa del padre organizzata allo scopo di coinvolgere le famiglie e di creare un legame più stretto tra genitori e figli. I lavori del complesso edilizio risultano quasi completi: necessitano ritocchi ed interventi minori. ‘Il Vescovo – dichiara don Rossetto – ha compreso il valore di questa iniziativa e l’ha sostenuta con determinazione provvedendo al finanziamento, assicurato dal contributo determinante della Conferenza episcopale italiana e dall’aiuto concreto della diocesi’.

AUTORE: Francesco Frascarelli