Un sacerdote dal cuore della nostra Chiesa

Don Marco Rufini presentato come nuovo parroco alla comunità di San Michele Arcangelo, a Bevagna, dallo stesso arcivescovo Fontana

‘Di Bevagna, ho tutto da imparare. Abbiate la pazienza di aiutarmi. Una cosa, però, ve la posso promettere: tutto quello che faremo, lo faremo insieme. Poi, dove ci guiderà il Signore lo vedremo. Questo significa che c’è bisogno di tutti, nessuno escluso’. Con queste parole don Marco Rufini ha salutato il popolo di Bevagna al termine della celebrazione eucaristica, domenica 28 settembre, all’interno della quale l’arcivescovo Fontana lo ha immesso alla guida pastorale della significativa comunità di San Michele Arcangelo. Il nuovo priore è stato accolto dalle autorità, con in testa il sindaco Enrico Bastioli, e dai fedeli presso porta Foligno. Tutta la città era tappezzata dai manifesti, realizzati dall’Amministrazione comunale e dalla parrocchia, che annunciavano con gioia la scelta del vescovo di nominare don Marco parroco di Bevagna. L’antica, bella e grande chiesa di San Michele a stento riusciva a contenere i moltissimi fedeli accorsi alla cerimonia. C’erano anche delegazioni di Collestatte e Torre Orsina, comunità della quali don Marco è stato sinora parroco, e di Azzano di Spoleto, paese natale del sacerdote. Un lunghissimo applauso, tra le note della banda della città di Bevagna, ha accolto il Vescovo, don Marco e gli altri sacerdoti all’ingresso in chiesa. Grande festa al nuovo parroco hanno fatto gli scout, i giovani dell’Azione cattolica, il coro, i membri delle due confraternite e tutte le realtà pastorali della parrocchia. Non potevano mancare, commossi, a pregare per il novello priore i sacerdoti che hanno guidato la comunità bevanate fino al 28 settembre e che hanno consigliato all’Arcivescovo di scegliere come loro successore proprio don Marco: mons. Giovanni Marchetti (per 40 anni priore) e don Aldo Giovannelli (per 52 anni a Bevagna, sempre vicino al mondo scout). ‘Il vostro nuovo parroco – ha detto il Vescovo nell’omelia – viene dal cuore della nostra Chiesa. È nato e cresciuto in una famiglia spoletina sana e giusta, una famiglia delle nostre. Marco mi è figlio carissimo. È stato ordinato prete da queste mie mani – ha continuato il presule – in un giorno per tutta l’Umbria terribile, il giorno del terremoto del 1997. Non avevamo più neanche una chiesa per fare i sacri riti. Dovemmo andare in un campo a far prete don Marco, perché fosse chiaro che la mano di Dio non si ferma neanche davanti al terremoto’. Al termine della celebrazione Bevagna ha salutato il suo nuovo parroco nel chiostro di San Domenico.

AUTORE: Francesco Carlini