Una Chiesa capace di amare

Il suo primo impegno pastorale fu la riflessione sulla domenica. A qualcuno sembrò un tema “poco urgente”. Di lì invece è poi nata una straordinaria fioritura di attività

Dieci anni fa, più o meno di questi giorni ognuno di noi si domandava: “Che vescovo sarà mons. Paglia, quale il suo programma, quale il suo piano pastorale?”. Pian piano, con il passare dei giorni ci siamo accorti tutti che non amava parlare di piano pastorale, ma si impegnava con noi a mettere a fuoco gli aspetti fondanti della vita ecclesiale, colonne portanti valide per ogni persona, ogni gruppo, ogni comunità. Il primo invito che arrivò alla diocesi intera fu di riflettere sulla domenica e, in particolare, sull’eucaristia. A chi gli chiedeva di affrontare argomenti più pratici, più concreti dal punto di vista pastorale, mons. Paglia ha sempre risposto con evangelica serenità: “Tranquilli, arriveremo anche a quelli, ma prima dobbiamo sentirci insieme sulla nostra autentica identità di discepoli del Signore”. Poi la proposta di riscoprire insieme la celebrazione domenicale, luce capace di illuminare ogni giorno feriale, ogni giorno “normale” della settimana. Venne poi il tema ampio e affascinante della Parola di Dio nella vita individuale e comunitaria. Ci fu ampia riflessione in diocesi, attraverso i Consigli pastorali ai vari livelli; furono distribuiti i commenti ai Vangeli e ad altri libri della Bibbia, con l’intenzione, poi, di commentare e distribuire i commenti di tutti i libri della Bibbia. Sul tema della celebrazione eucaristica domenicale si affiancò una interessante e vasta ricerca scientifica sulla partecipazione dei fedeli e la presidenza dei presbiteri e sulle omelie. Venne poi la riflessione sulla carità, con confronti anche vivaci sul tema e con frutti molto evidenti, come l’impegno concreto della Caritas diocesana nel realizzare opere significative, immediatamente percepite anche dalla comunità civile: la mensa San Valentino, i centri di ascolto, l’ambulatorio medico, il servizio costante e preciso delle conferenze di San Vincenzo de Paoli che, incontrando famiglie e singole persone bisognose, portano a tutti aiuto e amicizia.Quanto più povera sarebbe la nostra città e quanti più poveri i nostri paesi senza la carità della Chiesa, così fortemente voluta e animata da nostro Vescovo. Ma non si può parlare di carità senza guardare alla comunità dove ogni giorno si vive, la nostra città, il nostro paese. Ecco il nuovo tema “Eucarestia e città” vissuto con tanto interesse e partecipazione da parte delle varie componenti della vita cittadina. Presentando i dieci anni della sua permanenza sul settimanale La Voce si titolava: “Una visione in grande” per l’episcopato di mons. Paglia, che davvero vede sempre in grande la vita della sua diocesi, vuole portare il Vangelo a tutti, nessuno escluso, vuole le chiese belle, con opere d’arte di qualità, vuole celebrazioni belle che invitino tutti alla partecipazione, vuole… e l’elenco potrebbe continuare: vuole insomma insieme il bello e il buono. Ci attende ora l’ultimo grande impegno, frutto del cammino finora compiuto: il rinnovamento della catechesi. Se ne parla già da qualche mese, si discute animatamente in ogni parrocchia. Il Vescovo ha già indicato l’inizio di questo cammino rinnovato. Ci crediamo tutti, anche se non ci nascondiamo le difficoltà che si incontreranno nel percorso. È necessario un modo nuovo di vivere il servizio catechistico da parte del prete, dei catechisti, delle comunità intere. Anche qui vale lo stesso principio: l’incontro catechistico deve essere bello, interessante, quindi attraente. Sentiamo, insieme al Vescovo, la bellezza e l’impegno di questo cammino.

AUTORE: Antonio Maniero