Una comunità che educhi alla fede

CATECHESI. Incontro il presidente dell’Equipe europea dei catecheti al seminario di approfondimento “Come pietre vive”

È stato particolarmente coinvolgente, fratel Enzo Biemmi, presidente dell’Equipe europea dei catecheti, nel guidare il seminario di approfondimento sull’iniziazione cristiana “Come pietre vive”, organizzato dagli Uffici catechisti diocesani di Assisi e Foligno, in collaborazione con la Scuola interdiocesana di formazione teologica. Il catecheta ha tracciato dapprima un’analisi della situazione, per poi giungere al cuore del problema e offrire, quindi, delle piste da seguire. L’invito iniziale è stato quello di guardare al positivo del nostro momento storico: può essere estremamente interessante il fatto che i “ragazzi del catechismo” siano ignari di tutto ciò che riguarda Gesù. In questa ignoranza può e fiorisce l’annuncio della gratuità divina. Come il tesoro e la perla che irrompono nella vita degli individui in modo del tutto inaspettato. È il momento, quello attuale, di guardare all’azione dello Spirito santo che permette alle nostre comunità di divenire missionarie, in un mondo che cambia. Superando abitudini, lo scoraggiamento, i disagi. Una constatazione non può certo passare sotto silenzio: è stato innovato il metodo catechistico dell’appuntamento settimanale. Ma non basta. Come ci propone la Chiesa, bisogna guardare il cerchio più ampio dell’esistenza cristiana. L’ora di catechismo non si può caricare del compito iniziatico della fede propria di quei “luoghi” preposti alla sua comunicazione (a partire dalla famiglia, dal paese, dalla comunità parrocchiale nel suo insieme). Assumere l’intenzione del catecumenato significa attuare dei percorsi. Ed è importante che la parrocchia, trasformata in comunità di fede, assicuri dei cammini ove la fede trova la sua dimensione di incarnazione. È la comunità cristiana il luogo delle fede. E il soggetto dell’annuncio, pur non escludendo i fanciulli deve re-indirizzarsi agli adulti. Operando alcuni passaggi, anche nel caso dei fanciulli: dal catechismo come dottrina al catechismo per la vita cristiana; dal catechismo della vita cristiana (che non c’è più) al catechismo come primo annuncio. In tal modo siamo stati chiamati a immettere nella catechesi una prospettiva rinnovata con una rinnovata testimonianza “verbale” del Signore Gesù Cristo. Non il parlare per sentito dire, quanto quello che nasce dall’aver fatto esperienza. Coinvolti personalmente nella vicenda personale di Colui che viene annunciato. E con una “reinventata” testimonianza di vita, che possa tradursi in passi concreti. Soprattutto, creare le condizioni perché lo Spirito possa agire. Con l’atteggiamento proprio di chi ha incontrato “per caso” (mentre pensava ad altro) la perla preziosa e il tesoro nascosto: lasciarsi prendere dallo stupore che accade.

AUTORE: P. Giovanni Raia