Una raccolta di 50.000 volumi molti a carattere giuridico

La biblioteca è stata inaugurata alla presenza di mons. Fontana e delle autorità cittadine

La splendida sala delle Stelle era proprio gremita. Parlamentari nazionali e regionali, sindaci, autorità militari, rappresentanti delle categorie economiche, ma soprattutto tanti cittadini e tanti giovani hanno voluto testimoniare, con la loro presenza, la grande importanza di un evento culturale fortemente voluto da mons. Riccardo Fontana: l’ inaugurazione della Biblioteca arcivescovile Giovanni Maria Mastai Ferretti. Un avvenimento di rilevanza culturale non solo per la città di Spoleto, ma anche per i 25 comuni che fanno parte della arcidiocesi Spoleto-Norcia. Nel porgere il suo saluto ai presenti, mons. Fontana ha ricordato di aver parlato, già nei primi momenti dopo il suo arrivo a Spoleto, con il compianto don Andrea Bonifazi della necessità di elaborare un progetto culturale della Chiesa che doveva tornare all’antico splendore e provare ad aprirsi alla città che, dopo secoli di grandezza, sembrava destinata ad essere dimenticata. L’apertura della biblioteca fa parte di questo progetto. In un passato, che si può definire recente, Stato e Chiesa hanno rappresentato realtà politicamente e culturalmente contrapposte, ma la contrapposizione non paga: solo dalla sinergia e dall’unione di tutte le forze può venire la spinta per la rinascita di Spoleto. Mons. Arcivescovo ha voluto personalmente ringraziare quanti si sono prodigati perché, in tempi brevi, i lavori di restauro del fabbricato d’origine trecentesca che ospita la biblioteca potessero essere completati e ha avuto parole di particolare apprezzamento per gli artigiani spoletini. Ha voluto anche ricordare tutti coloro che hanno messo a disposizione della comunità le personali raccolte di libri, da don A. Bonifazi a don A. Fabi, dal Fondo Antonio Busetti, che costituisce la emeroteca diocesana, al canonico Falcinelli. Ha anche evidenziato l’importanza delle opere raccolte, circa cinquantamila libri, molti antichi, soprattutto a carattere giuridico.Una breve storia di questa raccolta nel corso dei secoli è stata presentata da mons. Giampiero Ceccarelli, il quale ha ricordato che mons. L. Fausti, in una pubblicazione sulle scuole e la cultura a Spoleto, affermava che già intorno al Mille doveva esistere in città una scuola vescovile con annessa biblioteca ad uso degli insegnanti e degli allievi. Probabilmente tutte le istituzioni ecclesiastiche più importanti avevano una loro raccolta di libri e doveva esserci anche una biblioteca pubblica in quanto già nel 1347 era aperta una scuola comunale. Ma a dare impulso alla costituzione di una raccolta a carattere diocesano fu Fabio Vigili, nominato vescovo di Spoleto da papa Paolo III Farnese. Spoletino di nascita, rimasto vedovo, abbracciò la carriera ecclesiastica e fu inviato in Europa e in Italia anche per stendere gli inventari di diverse biblioteche. Nominato Vescovo di Spoleto, non tornò in città ma continuò a dedicarsi a questo tipo di attività culturale, e si preoccupò di acquisire tutto ciò che aveva legami con il territorio per costituire anche nella nostra città una biblioteca locale. Anche il vescovo Lascaris, ricordato soprattutto per le sue visite pastorali, cercò di incrementare la biblioteca vescovile. Dopo un periodo di quasi dimenticanza, la biblioteca ebbe un nuovo impulso a partire dal 1827 quando papa Leone XII inviò nella nostra città come vescovo Giovanni Mastai Ferretti. La nostra arcidiocesi versava in condizioni tragiche: il nuovo Vescovo, pieno di entusiasmo, di carattere gioviale, anche se soggetto a sbalzi d’umore, instaurò subito cordiali rapporti con la popolazione che si rinforzarono in occasione del terremoto del 1832. Diventato Papa, continuò a dimostrare una grande liberalità e un grande affetto verso la nostra popolazione e promosse la fondazione dell’ospizio di San Giuseppe per i chierici poveri. In un momento in cui, anche a causa delle ben note vicende storiche, molte significative biblioteche finivano nelle botteghe dei rigattieri, il Papa concesse i finanziamenti necessari per grossi acquisti di libri, alcuni anche pregevoli, tra cui molte cinquecentine.

AUTORE: Pina Silvestri