Una visione in grande

Diocesi. I dieci importanti anni di episcopato di mons. Vincenzo Paglia. Il 18 aprile la celebrazione

“La mia sorte è caduta in una terra buona”: così il vescovo Vincenzo Paglia dieci anni fa si presentò alla comunità facendo il suo ingresso in diocesi il 16 aprile 2000. Una comunità che lo ha subito accolto con affetto straordinario e simpatia corrisposta. Dopo dieci anni di ministero episcopale e di un rapporto cresciuto nel tempo con le varie componenti del tessuto sociale cittadino e umbro, potremmo dire di aver avuto una conferma di quanto sperimentato fin dall’inizio. Il vescovo Vincenzo Paglia ha portato in diocesi una ventata nuova e forte, sospingendo quella “terra buona” che gli era stata affidata verso un rinnovamento spirituale e culturale, verso orizzonti ampi di solidarietà e fraternità universale, verso una nuova consapevolezza delle proprie potenzialità a partire dalle tradizioni spirituali dei santi umbri, testimoni d’amore inestimabili. Dieci anni di dialogo ininterrotto sostenuto attraverso quattro lettere pastorali, l’incontro con le comunità, la pubblicazione dei commenti ai Vangeli consegnati a tutte le famiglie della diocesi, i messaggi per le festività, le omelie per la festa dei santi patroni, sempre ricche di lungimiranti esortazioni a non rimanere fermi, ma a guardare con occhi nuovi il futuro impegnandosi insieme per dare quello “scatto” – termine incisivo spesso usato in questi frangenti – capace di cambiare i cuori e che sappia porre l’amore al centro della vita di ciascuno e della comunità. “Una visione in grande – spiega il Vescovo – per allontanarsi dal grigiore quotidiano, per saper andare oltre gli interessi personali, ma avendo un cuore più largo che sappia battere all’unisono”. “In questi dieci anni – aggiunge mons. Paglia – ho amato questa diocesi e questa terra. La cosa più importante per me era trasmettere il messaggio di salvezza di Gesù a tutti, anche a chi non crede. Allora, in questo senso, un suo primato ce l’ha il Vangelo, che ho regalato a tutti i cittadini perché vorrei che la Chiesa diocesana risplendesse sempre di più della luce del Vangelo”. Segni importantiUn linguaggio, quello usato da mons. Paglia, anche ricco di “segni” importanti come il rinnovamento delle chiese a cominciare dalla cattedrale di Terni per farne il fulcro del suo insegnamento e delle celebrazioni da lui presiedute e un’attenzione particolare per la liturgia. Così per la costruzione di nuove chiese e la sistemazione di altre da lui fortemente volute, perché la comunità possa ritrovarsi a celebrare l’eucarestia, fonte e culmine della vita cristiana. Dalla liturgia alla carità, all’attenzione per i più poveri e bisognosi con le visite – già nei primi giorni dopo il suo ingresso e poi ripetute ogni anno per le festività – all’ospedale e al carcere, l’impegno in vari modi a favore dei poveri con l’istituzione della mensa San Valentino, delle nuove case di accoglienza, di un centro operativo per la Caritas. Gesti che racchiudono un senso profondo dell’essere pastore di una Chiesa al servizio della città, che sia un punto di riferimento per tutti; una Chiesa che offra e viva il Vangelo con un’unica missione: quella di comunicarlo a tutti e di accrescere la fraternità, la comunione fra tutti. Nell’ultima lettera pastorale Eucarestia e città emerge la grande dedizione per il perseguimento del bene comune, con i contributi dati alla vita culturale della città nei tanti convegni di studi e manifestazioni artistiche, nello stare a fianco dei cittadini ogni volta che è stato in gioco il futuro stesso della città. Basti pensare alle grandi vertenze come quelle dell’Ast e della Tic, o al sostegno alla ricerca sulle cellule staminali insieme alle istituzioni e alle realtà economiche della città, per sostenere un sogno comune che possa far crescere sempre più questa “terra buona”. La celebrazioneL’anniversario dei dieci anni di episcopato di mons. Vincenzo Paglia sarà celebrato domenica 18 aprile nella cattedrale di Terni insieme ai sacerdoti, fedeli e autorità per ringraziare il Signore per il dono del loro Pastore. Al termine seguirà un momento conviviale presso i giardini della Passeggiata.

AUTORE: Elisabetta Lomoro