Un’assenza che forse era evitabile

Nessun umbro andrà a prendere posto al Parlamento di Strasburgo

L’Umbria non avrà voce in Europa. Come previsto, non sono stati eletti parlamentari europei umbri. Ha complessivamente ottenuto un buon risultato Catiuscia Marini (Pd), parlamentare uscente ‘ è stata presente a Strasburgo solo nell’ultimo anno, dopo che le dimissioni di alcuni parlamentari le avevano aperto le porte dell’Europa ‘ ma le 63.964 preferenze ottenute non sono state sufficienti per ottenere l’elezione: è giunta settima. È comunque la prima dei non eletti nella circoscrizione centrale (comprende Umbria, Toscana, Lazio e Marche) dove sono stati eletti, tra gli altri, l’ex sindaco di Firenze, Leonardo Domenici, e il giornalista David Maria Sassoli. Forse poteva ottenere maggiore appoggio dal partito per convogliare su di lei tutte le preferenze possibili (c’è una distanza di oltre 16 mila preferenze con l’ultimo parlamentare eletto nel Pd). La competizione europea è particolare perché ha sempre un carattere di ‘referendum’ sull’attività governativa, e ci sono sempre voti in libertà rispetto alle altre consultazioni… oltre ad una fetta consistente di astensionismo. Inoltre si presentano sempre i leader nazionali per cercare di intercettare i voti, anche se poi si dimettono dopo qualche mese oppure non partecipano mai all’attività parlamentare per le sorti del Vecchio Continente. Insomma, è tutto deciso dall’alto, e chi potrebbe prendere voti non viene candidato per non oscurare la fama dei leader. Altro fattore, non secondario, è il costo, enorme, per una competizione che abbraccia quattro regioni e impedisce materialmente di toccare tutti i territori. Chi è noto, può passare. Gli altri vengono respinti. Basti pensare che nessun rappresentante umbro è stato candidato dal Pdl. Forse una scelta strategica per risparmiare risorse ma forse, in questa consultazione, qualche sorpresa positiva poteva giungere per gli esponenti del centrodestra. Tra gli altri candidati umbri in lizza si è distinto Fabio Amato (Rifondazione comunista – Sinistra europea e Comunisti umbri) che ha raggiunto 14.010 preferenze, anche se lo schieramento, non avendo raggiunto il quorum del 4%, non ha eletto rappresentanti. Niente da fare neanche per il presidente della Provincia di Perugia uscente, Giulio Cozzari (Udc), che ha avuto 2.565 preferenze, ben lontano dallo storico leader del movimento per la vita, Carlo Casini, eletto con oltre 43 mila voti. Significativa la risposta elettorale per Paolo Brutti (Idv) con 6545 voti, giunto sesto nello schieramento dominato dai pm (o ex) Di Pietro e De Magistris.

AUTORE: E. Q.