Viene! Ecco, è alle porte

di don Angelo M. Fanucci

Domenica mattina, 3 dicembre 2017. Ha camminato per tre giorni lungo il percorso francescano da Assisi a Gubbio. Oggi pomeriggio verrà consacrato vescovo. Prostrato a terra, gli porranno sulle spalle il Vangelo e don Luciano Paolucci Bedini sentirà la gioia tremenda e la sofferenza esaltante di chi diventa colonna della Chiesa di Dio; e lui lo diventa in questo lembo, per tanti tratti arido e disabitato, ma vivo e giovane, dell’Umbria minuscola che s’insinua tra le province di Ancona e di Pesaro.

Non ‘rappresentante del Papa’, no, ma colonna di una Chiesa, quella di Gubbio, che è Chiesa nella pienezza della parola, con una propria identità, tanto quanto la Chiesa di Roma, anche se con la Chiesa di Roma deve confrontarsi alla luce del mandato che Cristo ha affidato a Pietro. Ma il suo Pastore ha il dovere di tracciare lui, in prima persona, insieme con tutti coloro che con lui dovranno e vorranno coinvolgersi, il percorso di questa nostra terra in cammino verso il regno di Dio. Un cammino che in ogni diocesi è originale e irripetibile, ma muove sempre dalle stesse istanze vitali, prima fra tutte quella di riattivare il vero senso dell’autorità, che non è né un semplice sorvegliare né un secco imporre, ma un àugere, un far crescere quanto occorre perché il cammino della diocesi sia quello che Dio le ha assegnato.

Auguri, don Luciano! Benedetto colui che viene nel nome del Signore!

Il mattino stesso della tua ordinazione episcopale verrai nella Comunità dove io vivo da 47 anni. Verrai a visitare anche un vecchio catorcio che si trascina sulle gambe riluttanti, ma – dentro – sogna ancora come quando aveva vent’anni. Ma, ma prima di lui, verrai a visitare un gruppo di soggetti la cui infinita dignità di persone, per un ignoto disegno della Provvidenza, è stata come bloccata, o parzialmente compromessa; e con loro visiterai quel gruppo di loro amici che ne favoriscono il riemergere verso il livello di dignità che compete loro.

Vieni, e di’ a ciascuno di loro che sono importanti, che sono i figli prediletti di Colui che ti invia a visitarli. Sarà la prima di tante altre venute.

È di ieri la notizia che, in un mondo pieno di gente che sembra impegnata a sprecare la vita, venti eugubini di riconosciuta caratura civica e morale hanno deciso di farsi soci della Comunità di Capodarco dell’Umbria: te li presenterò il 16 dicembre p.v., quando faremo festa grande al centro diurno “Le Farfalle”, una delle quattro strutture nelle quali la Comunità si articola. Ci caricheremo reciprocamente, in vista di un futuro foriero di bene per i più deboli.

Luciano, benedicimi! Benedici tutti noi, figlio di Dio, sacerdote di Cristo, Pastore della sua Chiesa.

Tutto è grazia.