Wojtyla: Assisi e perdono

Hanno dato testimonianza dei viaggi - in particolare quello del 1986 - il vescovo emerito di Assisi, Goretti, e il cardinale Silvestrini

Una serata di grande impatto emotivo alla sala dei Notari di Perugia, lunedì scorso, con la presenza di moltissima gente, di quasi tutti i vescovi umbri e di personalità rappresentative della società politica e civile. Presieduta dall’arcivescovo mons. Giuseppe Chiaretti si è svolta una rievocazione dei viaggi di Giovanni Paolo II in Umbria, sulla base del bellissimo volume curato da Amilcare Conti che racconta con ricchezza di immagini le dodici visite del Papa. L’iniziativa è stata legata al primo anniversario della morte del compianto e ammirato Pontefice e nel ventesimo anniversario di quella che si può considerare la visita più importante e famosa, avvenuta nel 1986, il 27 ottobre, quando i capi delle religioni si sono incontrati insieme per pregare per la pace. I relatori che hanno parlato sono stati unanimi nell’affermare che la visita del 1986, da cui si è sprigionato lo ‘spirito di Assisi’, è una chiave di lettura di tutto intero il ministero pontificale di Giovanni Paolo II. Così ha detto il cardinale Achille Silvestrini, il quale, dopo aver analizzato una per una le visite compiute in Umbria nel loro significato e in collegamento con i fatti della storia contemporanea, si è soffermato sulla giornata di Assisi e l’ha collegata con la richiesta di perdono fatta nell’Anno santo: ‘Assisi e perdono’, la preghiera, il digiuno, il pellegrinaggio per la pace e il perdono richiesto e concesso, contro la tentazione dello scontro tra i popoli, le religioni e le culture. Citando abbondantemente le parole del Papa e sul filo della memoria personale (ha partecipato a tutti e tre gli incontri per la pace) il Cardinale ha evidenziato il pensiero di Giovanni Paolo II, convinto che gli uomini abbiano tutti un comune destino, una comune origine e un comune cammino da percorrere. Il Papa era inoltre convinto che fosse necessario far scoprire all’umanità l’altra dimensione della pace che non è solo politica, ma ha radici nel cuore e nella coscienza dei popoli ed è sostenuta dalle religioni. Un’interessante testimonianza è stata resa da mons. Sergio Goretti, vescovo emerito di Assisi, che ha potuto raccontare anche episodi curiosi e ringraziare i collaboratori di allora che si resero disponibili a sostenere il grande sforzo organizzativo, da mons. Vittorio Peri al sindaco Profumi, dai religiosi francescani agli albergatori e a molti volontari laici che si adoperarono in vari modi e con vari servizi per l’accoglienza di tanti illustri personaggi. Non ha mancato di notare che ci furono anche delle reazioni contrarie da parte di una minoranza che si fece sentire, mettendo così in evidenza la novità del fatto e il coraggio che fu necessario da parte del Papa per compierlo. Il giorno dell’annuncio dell’incontro mons Goretti trovò scritto sul muro dell’episcopio di Assisi: ‘traditori di Cristo’. Un’autorità politica che ha accolto in più visite Giovanni Paolo II, in quanto presidente della Giunta regionale, è stato Germano Marri. Egli, oltre al ricordo personale, evocato con intensa partecipazione emotiva, ha dichiarato: ‘È motivo d’orgoglio che il segno caratteristico di un grande pontificato abbia avuto un legame con l’Umbria’, ricca di significati simbolici di grande valore per l’umanità intera. Ha infine preso la parola Antonio Marinelli, presidente della Banca di Mantignana che ha finanziato la realizzazione del volume, il quale ha simpaticamente raccontato come è iniziata la collaborazione con l’Autore ed ha sottolineato la soddisfazione per aver contribuito alla edizione di un’opera che ha avuto un immediato grande successo di diffusione, tanto che si prevede già una terza ristampa. Con un lungo, convinto applauso ad Amilcare Conti si è concluso l’incontro.

AUTORE: E.B.