{"id":5302,"date":"2006-07-21T00:00:00","date_gmt":"2006-07-20T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=5302"},"modified":"2015-07-27T12:11:48","modified_gmt":"2015-07-27T10:11:48","slug":"al-ritorno-dalla-missione","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/al-ritorno-dalla-missione\/","title":{"rendered":"Al ritorno dalla missione"},"content":{"rendered":"

Il racconto di Marco, dall’ultimo Vangelo di domenica scorsa, continua presentando la storia dell’esecuzione del Battista da parte di Erode. Nel secondo Vangelo, si tratta di una parentesi, della quale i personaggi sulla scena (Ges\u00f9 e i suoi discepoli) non sembrano nemmeno accorgersi. Troviamo infatti, subito dopo – ed \u00e8 da qui che parte il lezionario odierno – il Maestro che accoglie i Dodici al ritorno dalla loro missione. Matteo, al contrario, stabilisce un collegamento tra la morte del Battista e Ges\u00f9 che decide di andare in disparte con i suoi, quando scrive: “I discepoli [del Battista] andarono a prendere il cadavere, lo seppellirono e andarono a informarne Ges\u00f9. Udito ci\u00f2, Ges\u00f9 part\u00ec di l\u00e0 su una barca e si ritir\u00f2 in disparte in un luogo deserto. Ma la folla, saputolo, lo segu\u00ec a piedi dalle citt\u00e0. Egli, sceso dalla barca, vide una grande folla e sent\u00ec compassione per loro e guar\u00ec i loro malati” (Mt<\/em> 14,12-14).<\/p>\n

Se dunque dalla lezione matteana potremmo evincere che Ges\u00f9 si ritira in un luogo solitario per poter riflettere sulla morte del suo antico maestro, Giovanni, noi invece, seguendo Marco, possiamo cercare altre ragioni all’invito di Ges\u00f9: “Venite in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un po” (Mc<\/em> 6,31; a meno che, come Enzo Bianchi, non vogliamo anche noi pensare che “gli apostoli riferiscono tutto a Ges\u00f9, gli riferiscono anche della morte del Battista”, cosa che nella logica del racconto marciano, invece, non \u00e8 detta). Non appropriarsi del bene fatto. Ges\u00f9 ascolta il resoconto degli apostoli (chiamati cos\u00ec da Marco, che li definisce sempre “i dodici”, solo in questo versetto) appena tornati dalla missione, e in questo loro raccontare troviamo il motivo per cui li invita in disparte.<\/p>\n

Il Maestro non vuole che i discepoli si sentano protagonisti esclusivi del bene compiuto. Quello che essi hanno “fatto e insegnato” (Mc<\/em> 6,30), \u00e8 avvenuto per l’autorit\u00e0 che Ges\u00f9 ha dato loro, e se da parte dei Dodici vi \u00e8 stato un grande impegno, il risultato \u00e8 per\u00f2 garantito solo dal fatto che la parola del Vangelo ha in s\u00e9 una forza che supera chi la dice. \u00c8, al contrario, molto pi\u00f9 facile ritenere che il bene che viene da noi, quando lo facciamo, sia solo opera nostra. Invece, ci viene insegnato da Ges\u00f9, questa volta nel terzo Vangelo, che “quando avrete fatto tutto quello che vi \u00e8 stato ordinato, dite: Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare” (Lc<\/em> 17,10).<\/p>\n

San Francesco doveva aver colto qualcosa del genere, quando in una sua Ammonizione scrive: “Beato il servo che rende tutti i suoi beni al Signore Iddio, perch\u00e9 chi riterr\u00e0 qualcosa per s\u00e9, nasconde dentro di s\u00e9 il denaro del suo Signore, e ci\u00f2 che crede di avere gli sar\u00e0 tolto”‘ (XIX Amm<\/em>., FF<\/em> 168). Ges\u00f9, invitando i Dodici a riposarsi con lui, li invita anche a distaccarsi da quanto hanno fatto e insegnato. Riposarsi con Ges\u00f9. Nel nostro contesto il riposo \u00e8 motivato dalle fatiche in cui sono incorsi i missionari, ed \u00e8 segno dell’attenzione di Ges\u00f9 per i suoi, un “gesto umanissimo” (Gnilka) – ma in un’altra prospettiva lascia anche intravedere uno scorcio su un concetto molto caro alla mentalit\u00e0 ebraica.<\/p>\n

Anche nel Vangelo di Matteo troviamo un invito al riposo (“Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorer\u00f2”; M<\/em>t 11,28), ma il tema \u00e8 soprattutto presente nella Lettera agli Ebrei. Ad aiutarci in queste riflessioni, sempre in rapporto al Vangelo di Marco<\/em>, \u00e8 il commentario di Jean Radermakers (Lettura pastorale del Vangelo di Marco<\/em>): “‘Il salmo<\/em> 23 aveva ripreso questo tema del Dio-pastore che offre al popolo fedele il riposo per rinfrancarlo e apparecchiargli una mensa, tema che i libri sapienziali avevano a loro volta sviluppato. Il riposo dei discepoli consiste nel bere alla fonte della misericordia divina incarnata in Ges\u00f9, e saggiare la generosit\u00e0 e l’esigenza dell’amore con cui egli accoglie gli uomini e nello stesso tempo sfugge ai loro tentativi di raggiungerlo, per condurli sempre pi\u00f9 avanti. Il riposo del discepolo consiste nel far propria la tenerezza di Dio per il suo popolo; cos\u00ec si impara a diventare apostoli”.<\/p>\n

Ecco che Marco riprende ora quanto aveva gi\u00e0 avuto occasione di scrivere al momento dell’istituzione dei Dodici, che Ges\u00f9 aveva chiamati perch\u00e9 stessero con lui e per annunciare il Vangelo (cfr. Mc<\/em> 3,14). “La deformazione professionale, che spinge perennemente i pastori a dover dare, rischia di trascurare un compito ben pi\u00f9 importante, che \u00e8 quello di stare con lui, in disparte. L’idolatria, di cui tanto parla l’AT, nasce proprio da questa dimenticanza a stare con Yhwh<\/em>” (M. Grilli).<\/p>\n

Come pecore senza pastore. Ma il proposito di Ges\u00f9 di far riposare i discepoli ha breve effetto. La folla li raggiunge, ed egli non chiude il cuore di fronte ai poveri. Anzi, si commuove per la folla, che era “‘come pecore senza pastore”. Si comprende allora perch\u00e9 questo brano sia una buona introduzione a quanto seguir\u00e0 nel Vangelo e nel lezionario, ovvero il racconto della moltiplicazione dei pani. Questo ci accompagner\u00e0 per diverse domeniche, dalla XVII alla XX, e lo troveremo narrato nel capitolo sesto del Vangelo secondo Giovanni. Il racconto di Marco riprender\u00e0 solo pi\u00f9 avanti (a parte la parentesi col testo della Trasfigurazione), nella XXII domenica di questo ciclo: che Ges\u00f9 dia il pane alle folle, e oggi la Chiesa lo doni ancora, \u00e8 cos\u00ec importante, che su questo si avr\u00e0 tempo di riflettere a lungo.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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