Se potessi

ABAT JOUR

La Delegazione regionale Caritas, espressione di tutte Chiese umbre in quel nodo cruciale del loro essere nel mondo a titolo di longae manus della carità di Cristo, si ritroverà sabato 9 ottobre al Seminario regionale di Assisi. Io ci sarò, ma non credo che potrò intervenire. A tema infatti ci sono due relazioni sulla povertà in Italia, sicuramente di grande interesse, data la competenza dei relatori (vedi a pagina 5, n.d.r.). Ci sarò anch’io, ascolterò ma non potrò dire quello che vorrei, non è all’ordine del giorno. Potessi intervenire, direi che la Chiesa, nei confronti della liberazione integrale degli ultimi, possiede un enorme, impareggiabile potenziale energetico, che a me pare che sia utilizzato solo in minima parte. E direi che la dimenticanza del tema conciliare della Chiesa dei poveri ha portato alla terrificante conclusione che chi, in nome della sua appartenenza a Cristo, si coinvolge fino in fondo con gli ultimi compie opera di supplenza rispetto allo Stato sociale. E direi che nel nostro impegno di carità la sensibilizzazione prevarica sulla realizzazione. Grandiosi come montagne himalayane gli approfondimenti, poi nasce un topolino. Direi soprattutto che in ballo c’è l’efficacia dell’evangelizzazione. Che è tale fino in fondo solo quando è un rendere ragione della propria speranza: ma prima questa speranza deve attivare la sua carica provocatoria, incarnata in fatti ben visibili che impegnino la coscienza di tutti gli uomini di buona volontà. Il celibato dei preti, ad esempio: perché, belli e bravi come siete, rinunciate a formarvi una vostra famiglia? Parte un capitolo importante dell’evangelizzazione. Evangelizzazione (N.B.!) per res. Le comunità di accoglienza, ad esempio (“d’accoglienza” e non solo terapeutiche): come mai vi concentrate nell’accoglienza degli ultimi della scala sociale, invece che dei primi? E parte un altro capitolo dell’evangelizzazione. Importante, anche e di fronte agli islamici che, in fatto di rapporto con i poveri, non vanno oltre l’elemosina.

AUTORE: Angelo M. Fanucci