La padronanza della lingua italiana da parte degli immigrati è una delle chiavi per dare una significativa accelerazione al processo di integrazione, in una realtà dove rappresentano quasi il 5 per cento dei residenti. Movendo da questa consapevolezza, tra l’Amministrazione comunale di Gubbio, capofila dei Comuni dell’Ambito territoriale n. 7, e la Caritas diocesana è stata firmata una convenzione per potenziarne l’insegnamento a beneficio degli extracomunitari, passando dal percorso di puro volontariato, conosciuto fino ad oggi, comunque prezioso, ad un progetto più organico e strutturato. È questa la caratteristica più significativa della convenzione firmata presso la Sala consiliare della residenza municipale. Erano presenti il sindaco Orfeo Goracci, l’assessore Aldo Cacciamani, la dirigente comunale Nadia Minelli, il direttore della Caritas don Benito Cattaneo, Francesca Concetti (che ha proposto di sostituire al termine ‘extracomunitari’ quello di ‘concittadini provenienti da altri Paesi’), dirigente del II Circolo didattico. ‘Si tratta di un progetto molto importante – ha commentato il sindaco Goracci – a favore di soggetti deboli, ai quali viene offerto un ausilio ulteriore per una migliore integrazione’. ‘Con la convenzione – ha aggiunto l’assessore Cacciamani – intendiamo dar corso ad un cammino che ci auguriamo possa trovare la più ampia diffusione nelle scuole’. Nell’anno scolastico 2007-2008, sono 217 i bambini di Paesi esteri iscritti nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie, pari al 7% del totale. Saranno attivati 17 laboratori, 10 nel Comune di Gubbio e 7 tra Scheggia, Costacciaro, Sigillo, Fossato di Vico e Gualdo Tadino. Anche don Benito Cattaneo, nel ringraziare per la collaborazione, ha dimostrato soddisfazione per aver definito uno strumento che consente di spingere avanti l’integrazione e la conoscenza reciproca. La convenzione regola i rapporti tra il Comune e la Caritas diocesana per lo svolgimento delle attività previste dal progetto ‘Laboratori di lingua italiana per bambini stranieri’. I laboratori verranno attivati dal lunedì al sabato nelle scuole primarie. Per ogni minore inserito nei laboratori, sarà individuato un percorso specifico in collaborazione con le insegnanti di classe. L’erogazione degli interventi sarà strutturata, sentita la Caritas diocesana, in moduli il cui coordinamento rimane al suddetto Gruppo tecnico. Al termine dovrà essere redatto un rapporto finale sull’andamento del progetto e sull’evoluzione personale di ogni minore, suffragato da documentazione specifica.
Corso di lingua per nuovi concittadini
Comune e Caritas: progetto concordato per insegnare l'italiano
AUTORE:
Giampiero Bedini