A che punto è la realizzazione del parco di Ponte S. Giovanni

La situazione del verde e dei parchi perugini

“L’Umbria è stata luogo dell’anima, della bellezza, del pensiero metafisico. Oggi è un luogo comune della banalità contemporanea: è un cuore verde”, o forse più neppure quello. Così il professore Dario Antiseri in un recente convegno sull’identità umbra. Ed il pensiero corre al verde di Perugia. “La zona di Pian di Massiano, che ospita l’area verde più frequentata dai perugini, da chi fa sport e da famiglie per il loro tempo libero” scrive il consigliere comunale Bruno Stafisso con istanza al sindaco “da anni le varie amministrazioni comunali si sono impegnate per mantenere e migliorare questo spazio verde, indispensabile per una città al passo con i tempi. La zona adiacente il laghetto è abitualmente frequentata dai bambini per la presenza di giochi. Proprio per questo la zona dovrebbe essere preservata da qualsiasi fonte di pericolo, soprattutto quello derivante dal traffico continuo”. La situazione, però, è ben diversa con la trasformazione delle due strade adiacenti il Palasport Evangelisti a senso unico, con notevole aumento del traffico. Di qui l’invito a considerare l’ipotesi della chiusura totale del tratto in quanto inserito nel contesto del parco. Altro punto dolente il neo annunciato parco di Ponte San Giovanni. Per l’opposizione in consiglio comunale (istanza del consigliere Renzo Baldoni) l’acquisizione dell’area verde di Ponte San Giovanni e la sua trasformazione a parco pubblico “è una palese e dimostrata incapacità dell’Amministrazione Comunale a concludere una trattativa. Nel bilancio 2000 con un intervento specifico e mirato si mette a disposizione la somma di L. 1.500 milioni; nel bilancio 2001 tale somma viene ridotta a L. 800 milioni, ma contemporaneamente le casse comunali incassano la somma di L. 7.835 milioni dalla vendita delle quote Cecom. Nel bilancio 2002 nessuna somma viene “investita” su tale area, mentre per vari lavori sull’area medesima viene, provvisoriamente, assegnata la somma di L. 150 milioni per il 2003 e la somma di L. 100 milioni per il 2004″. La risposta l’ha data il vicesindaco Silvano Rometti ribadendo “che questa amministrazione comunale considera la realizzazione del grande parco urbano di via della Scuola a Ponte S. Giovanni un obiettivo fondamentale. Il finanziamento previsto nel 2001 è certo e pari a 600.000 euro, per l’acquisizione del terreno (3.6 ettari) e la sistemazione a parco. Eventuali risorse mancanti sono previste nel bilancio 2003-2004”.Ma qual è la situazione dei parchi perugini? Abbiamo visitato i parchi di Sant’Anna, la Verbanella, il Frontone, il Campaccio. Per quanto riguarda le attrezzature per bambini e ragazzi il parco della Verbanella e quello di Sant’Anna sono i meglio equipaggiati. Assolutamente inqualificabile lo spazio verde del Campaccio, ormai diventato una zona desolata e pericolosa che, nonostante gli sforzi della Forestale e della Gesenu, è invasa da siringhe e da escrementi di cani lasciati liberi. La questione sicurezza fa acqua da tutte le parti. Solo al parco della Verbanella le guardie del Wwf controllano che non si lascino liberi i cani e non si sporchi. Tra frequentazioni equivoche, cani allo stato brado e piccioni, non c’è genitore che, invece, lascerebbe giocare i propri figli ai giardini del Frontone. Annoso problema quello degli amici a quattro zampe. Solo Sant’Anna e la Verbanella hanno spazi riservati, negli altri parchi lo scarso senso civico dei padroni e la trascuratezza del Comune (non ci sono dispenser con le palette per la raccolta dei “ricordini” degli animali o vigili pronti a fare multe) rendono la situazione poco gradevole.

AUTORE: Umberto Maiorca