Assemblea ecclesiale regionale. Come vedono la Chiesa umbra i non credenti?

Mancano pochi giorni ormai all’importante appuntamento dell’Assemblea delle Chiese umbre, che avrà luogo a Foligno il 18 e 19 ottobre, e, intanto, una trentina di persone provenienti da tutte le diocesi della Regione hanno già avuto la possibilità di assaporarne un pizzico di atmosfera.

La riunione dei coordinatori dei tavoli

Sabato scorso, infatti, nei locali della chiesa di Fuksas, sede principale dell’evento, si sono ritrovati insieme – convocati dalla segreteria organizzativa – i delegati che sono stati anche designati per coordinare i tavoli di lavoro. Un incontro necessario per capire bene “questo servizio prezioso – come ha subito detto il segretario generale don Luciano Avenati – da fare con responsabilità, passione e spirito di servizio”. I tavoli di lavoro, che si terranno il sabato mattina, direttamente nelle varie parrocchie della città, sono 28, quattro per ognuna delle sette tematiche scelte dai Vescovi per focalizzare l’urgenza dell’evangelizzazione nella terra umbra.

Dovranno essere un importante momento di confronto e di ascolto: perché ciò avvenga, “compito fondamentale del coordinatore è quello di promuovere il dialogo e il confronto, garantendo che tutti i partecipanti al gruppo possano liberamente e agevolmente esprimersi e che, nello stesso tempo, si mettano cordialmente e rispettosamente in ascolto degli altri”.

Oltre a essere attento a tutto ciò, facendo in modo che il lavoro si svolga in modo ordinato e che ognuno parli per un tempo opportuno, il coordinatore dovrà aver ben chiare le finalitàda perseguire: far emergere prospettive per un camminosinodale delle Chiese in Umbria, individuare processi e percorsi che possano essere condivisi a livello regionale ecalati, poi, secondo le indicazione del proprio Vescovo, nella Chiesa diocesana.

In altre parole, non si tratta di fareuna lettura della realtà o condivisione delle proprie esperienze (spesso accompagnate da proposte troppo particolari, a esse magari legate): ciò, infatti, è già avvenuto nella fase preparatoria. Si dovrà pensare e parlare con un respiro più ampio della propria comunità,gruppo e, persino, diocesi.

Ogni coordinatore, inoltre, nei giorni successivi all’Assemblea dovrà preparare e inviare alla segreteria una sintesi di quanto emerso, che i Vescovi terranno presente per una Durante l’incontro è stato anche illustrato in dettaglio il programma e sono state fornite indicazioni logistico-organizzative, così che gli stessi coordinatori possano essere di riferimento per gli altri partecipanti.

A ogni diocesi il compito di consegnare ai propri delegati il materiale utile, in modo da ottimizzare i tempi, e l’invito a promuovere, ove possibile, in contemporanea ai due giorni assembleari, adorazioni eucaristiche, quale “strumento” di intercessione e di ulteriore comunione.

Il tema della tavola rotonda: cosa si aspettano i non credenti?

Sono poi stati resi noti i nomi dei partecipanti alla tavola rotonda di sabato (ore 14.30): Maria Gabriella Mecucci, giornalista e saggista, Ernesto Galli della Loggia, storico e accademico, e Paolo Raffaelli, politico e giornalista.

Moderata da Marco Tarquinio, direttore di Avvenire , la “tavola” avrà lo scopo di ascoltare, da coloro che vivono in Umbria come “ospiti” del nostro territorio e da quanti si considerano “non credenti” o “diversamente credenti”:

come vedono le Chiese umbre; cosa si attendono dai cristiani in rapporto alle problematiche emergenti a livello regionale e nella società tutta; suggerimenti, secondo il loro punto di vista, perché il Vangelo torni da noi a essere “attrattivo” soprattutto per le nuove generazioni; e quale potrebbe essere il segnale che le Chiese umbre possono e devono dare alla società, in continuità e alla luce del monachesimo di Benedetto e del francescanesimo del Santo di Assisi, i due grandi movimenti nati e partiti dall’Umbria.

Michela Massaro