Banca Etica: la banca che fa investimenti per il “bene comune”

In Umbria ha finanziato dieci progetti

“La finanza eticamente orientata è sensibile alle conseguenze non economiche delle azioni economiche”. E’ il principio cardine cui si ispira la Banca Etica, una realtà economica che, appunto, mette al centro della sua valutazione non tanto le garanzie ipotecarie che può portare il cliente ma piuttosto i suoi progetti, dei quali si fa garante della riuscita economica ma anche del valore sociale. Banca Etica è una vera e propria banca che investe gli utili in progetti che arricchiscono la società. In Umbria Banca Etica conta 150 soci (persone fisiche e giuridiche che vanno da Sviluppumbria all’Istituto sostentamento clero a varie associazioni), 50 conti corrente ed entro l’anno aprirà un ufficio con promotore finanziario. Ha finanziato dieci progetti per circa cinque miliardi di Lire: cooperative di lavoro in vario modo legate alla Caritas a Perugia, Terni e Gubbio; la ricostruzione della casa di due famiglie terremotate, un centro per bambini a monte Peglia, aziende biologiche, ed altro. “L’erogazione del credito è, per Banca Etica, una delle attività più delicate;- si legge sul sito internet www.bancaetica.com – Banca Etica nasce …per dare credito alle iniziative socio economiche che si muovono nella direzione di un reale sviluppo umano e che dimostrano di produrre un beneficio sociale”. Anche il Commercio equo e solidale conta in Umbria diverse botteghe che, portando sul nostro mercato merce prodotta in Paesi del terzo mondo, garantisce ai produttori un giusto compenso per il lavoro svolto. Su queste realtà ha promosso un incontro il Meic di Perugia, nell’ambito dei “Dialoghi con la città”. Venerdì 10 maggio, alle 16,30, presso la sala del Dottorato (piazza IV Novembre) a Perugia, Gabriele Giulietti, vice direttore di Banca Etica, terrà un incontro sul tema “Banca etica e commercio equo e solidale come fattori di pace”.

AUTORE: MariaRita Valli