BRACALENTE, ERA MEGLIO L’ATENEO?

Bruno Bracalente non sarà candidato alle prossime elezioni politiche. Il suo partito, i Ds dell’ Umbria lo aveva proposto ai vertici romani, ma al suo posto correrà Marco Fumagalli. Un “romano”, appunto. Così si chiude la parabola dei “professori”? Si identificavano con questo termine quegli onestuomini prestati alla politica che, nello sconquasso di “mani pulite” , i partiti tirarono fuori dagli anfratti della società civile per tenere in piedi le stanze della politica messe alla prova dal clangore delle manette. Bracalente il suo l’ ha fatto. Ha guidato per cinque anni, e con un certo successo, una giunta regionale litigiosa e divisa, spesso compiendo scelte in polemica con le segreterie dei partiti (sono passati alla storia i “richiami” al presidente del segretario del suo partito). Ha gestito l’ emergenza terremoto dando al resto d’ Italia un’ immagine di efficienza e non, come in altre realtà, di improvvisazione. Poi, scadendo il mandato, ha provato a riproporsi: gli è stato preferito un altro candidato, perchè ormai era tempo che la politica tornasse ai politici. E questa cos’ era, professor Bracalente, se non la premessa per l’ esclusione, bruciante, di questi giorni dal “giro” delle candidature? Ma non era meglio essere rimasto all’ ateneo?

AUTORE: Gad