Branca. Ridimensionare l’ospedale? I due sindaci insorgono

C’è aria di preoccupazione ed anche di mobilitazione sul futuro dell’ospedale comprensoriale di Gubbio-Gualdo Tadino per il rischio di declassamento (è attualmente “ospedale di emergenza urgenza”) insito nella recente delibera regionale n. 10 “Rete regionale dei servizi di Diagnostica di laboratorio: Nuovo modello organizzativo”.

In sintesi, i laboratori si articolano in “Centri hub ”, dove si concentrano gli “esami di elevata complessità”, ed in “Centri spoke, integrati in rete con i Centri hub”, dove “si eseguono esami diagnostici di base”.

Nella nuova articolazione, Branca è declassato a “spoke” (con una attività di 6-12 ore, non h24 come ora), agganciato a quello di Città di Castello qualificato come “hub”. Le reazioni sono state immediate, al pari delle prese di posizione a tutela di una realtà sanitaria accreditata dai numeri di costanti progressi sul piano della qualità e dei servizi.

“Il nostro ospedale – ha dichiarato il sindaco Filippo Stirati – non può essere considerato un nosocomio ‘polo dell’emergenza’ al di sotto delle prerogative e dei contenuti organizzativi e sanitari di quello di Città di Castello. Incomprensibile”, poi, sottovalutare “il nostro Laboratorio analisi, non si sa bene su quali dati, numeri e volume di prestazioni. Non vorremmo si accreditasse un’ipotesi di declassamento per noi irricevibile”.

Per il ritiro della delibera hanno preso iniziative unanimi e “trasversali” i consiglieri regionali Andrea Smacchi (Pd) e Roberto Morroni (Fi), e hanno esternato la loro preoccupazioni associazioni importanti del volontariato come “Amici del cuore”(400 soci in rappresentanza dei 3.500 cardiopatici del comprensorio), Associazione diabetici eugubini – Ade (1.200 iscritti su 6.000 pazienti seguiti dal centro di Branca).

Valutazione negativa anche da parte dell’Anaoo, il sindacato dei medici. Sono scesi in campo naturalmente i sindaci del comprensorio, che venerdì 5 ottobre si incontreranno nella residenza comunale eugubina.

C’è stato anche un incontro istituzionale a livello regionale con l’assessore Barberini, i sindaci di Gualdo Tadino e Gubbio, Massimiliano Presciutti e Filippo Stirati, ed i vertici della Sanità, dal quale sono scaturite assicurazioni sul futuro dell’ospedale, senza però aperture sulla modifica della delibera, fonte di legittime preoccupazioni.

Della vicenda si parlerà ancora in un incontro convocato dall’assessore regionale Luca Barberini nell’audutorium dell’ospedale Gubbio-Gualdo Tadino per il 18 ottobre. Una vicenda da seguire.