Centenario di Leone XIII: un Papa aperto al dialogo con il mondo

Il cardinale Kasper ha aperto i lavori. I percorsi della celebrazione presentati da mons. Chiaretti

Un serata per diversi aspetti storica, ad alto livello culturale ed ecclesiale, si è svolta il 24 gennaio scorso nella sala dei Notari del Palazzo dei Priori in Perugia. Si è aperto ufficialmente l’anno di celebrazione del centenario della morte del Pontefice Leone XIII (1903-2003) che la diocesi ha dedicato alla commemorazione di Gioacchino Pecci che per trentadue anni è stato vescovo di Perugia. A tenere il discorso commemorativo è stato il cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani. Kasper è un noto teologo e vescovo tedesco, ora a servizio diretto della Santa Sede. Con la sua presenza e il suo intervento ha dato all’avvenimento una nota di universalità trattando con dati storici ampi e puntuali della attività di Leone XIII a favore della ricostituzione dell’unità dei cristiani, con specifico riferimento agli ortodossi e agli anglicani. E ciò è avvenuto nel giorno in cui si ricordava l’incontro dell’anno scorso (24 gennaio 2002) dei capi delle religioni mondiali, invitati da Giovanni Paolo, avvenuto in Assisi per pregare per la pace. Il ricordo dell’azione di Leone XIII alla fine del secolo XIX rappresenta un interesse ancora attuale, perché le intenzioni e le intuizioni del Papa attendono ancora di essere pienamente realizzate e invitano a proseguire un cammino di riconciliazione di dialogo divenuto, nel tempo, sempre più urgente. A questo proposito ha indicato anche alcuni aspetti dell’impegno ecumenico della Chiesa perugina rilevando il ruolo assunto con continuità da molti anni dal Centro ecumenico S.Martino e dall’Ufficio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo. L’arcivescovo mons. Chiaretti presentando e ringraziando il cardinale Kasper ha indicato i percorsi dell'”anno leonino” iniziato, i temi e le scadenze, invitando la cittadinanza a prendere consapevolezza della ricchezza culturale che comporta la riscoperta di questi aspetti dell’episcopato e del papato di Leone XIII che stanno all’origine della nostra identità di città e terra per il dialogo e la pace. Il card. Kasper, nella sua lunga relazione ha messo in evidenza la novità del clima che ha portato salendo alla sede di Pietro in momenti molto difficili per la Chiesa di Roma. Si è aperto al mondo in tutte le sue direzioni in atteggiamento di comprensione e di collaborazione senza preconcetti ed ha gettato ponti di dialogo con la società civile e politica e con le Chiese ortodosse, in particolare con quella russa, verso la quale ha ha mostrato l’intimo legame stretto fin dai tempi della evangelizzazione dei popoli slavi da parte dei santi Cirillo e Metodio, santi della Chiesa indivisa. Anche nei confronti delle chiese cattoliche di rito bizantino ha operato perché fosse cessata l’opera dei missionari cattolici latini che insistevano nel concetto della principale dignità del rito romano. Altro aspetto di natura “ecumenica” in senso lato si deve ravvisare nell’istituzione da parte di Leone XIII di un periodo dedicato alla preghiera per l’unità dei cristiani che egli ravvisò nella novena di pentecoste. Il Papa si rese soprattutto capace di trattare i cristiani separati da Roma con rispetto evitando parole offensive e, pur conservando l’idea che dovessero ricondursi all’unità della Chiesa cattolica, l’unico ovile con un unico pastore, inviava messaggi di benevolenza e di comprensione che saranno, poi, condizioni di dialogo e di riavvicinamento. All’incontro erano presenti anche autorità civili locali e il sindaco di Carpineto Romano, paese di nascita di Gioacchino Pecci, nel quale si svolgono in quest’anno analoghe celebrazioni commemorative. Alla relazione del cardinale è seguita una serie di domande sull’attualità del movimento ecumenico che hanno dato la possibilità al cardinale di esprimere un cauto ottimismo sul futuro. Tra l’altro ha detto: “L’ecumenismo non è un tornare indietro o un convertirsi degli uni verso gli altri, ma un andare avanti con pazienza e fiducia verso la meta dell’unità quale lo Spirito indica alle Chiese”.

AUTORE: E.B.