Cento candeline per la Pro-loco di Spoleto “Antonio Busetti”

Festa al Monteluco: dopo la Messa esibizione degli sbandieratori di Sangemini

Una data veramente da ricordare quella di domenica scorsa, 2 settembre, con la “Pro Spoleto” che ha celebrato il suo centenario. Fu fondata infatti nel 1901, da Domenico Arcangeli. E’ oggi intitolata a Antonio Busetti, l’amico giornalista, purtroppo scomparso, che la rifondò nel 1981. Una “Pro loco” ha, nella generalità dei casi, un grande significato poiché rappresenta un “insieme” al di sopra di ogni possibile divisione e fazione. La Chiesa guarda con molto interesse a istituzioni del genere, perché qui, salvo inevitabili eccezioni, normalmente non è l’interesse del singolo o di una parte che conta, ma unicamente il bene della città. E’ proprio il caso della nostra Pro Spoleto. Così grazie anche al Consiglio direttivo e al suo Presidente, la giornata di domenica scorsa ne è stata la migliore riprova.A parte la sera precedente, alle ore 18.00, quando nella Pinacoteca comunale è stato presentato il libro di fotografie “Spoleto 100 anni”, dedicato alla memoria della compianta vice presidente prof. ssa Franca Allegra – la sede è stata quella della Pinacoteca comunale – le manifestazioni di domenica si sono tutte tenute in terreno, diremmo, neutrale, al Monteluco, nel perimetro della Colonia dell’Inpdap. Si è iniziato alle ore 10.30 con la “Messa al campo”, sotto il grande tendone della Colonia. Grande raccoglimento, viva partecipazione, sensibilità illuminata. L’Eucaristia è il sacramento dell’unità e della carità. Le letture del giorno insistevano particolarmente sull’umiltà come superamento di qualsiasi egocentrismo, contando unicamente la promozione della famiglia di Dio: nessuna ricerca di primi posti, attenzioni particolari unicamente per gli ultimi e più debilitati, poveri, zoppi, storpi. Adunanza festosa delle primizie dei figli, con tanta festa per chiunque si impegni per il bene comune. Proprio il nostro caso.Dalle ore 9.00 alle 18.00 è stato attivato anche lo sportello filatelico, provvisto di annullo e cartolina ricordo. Ugualmente, l’organizzazione per l’accreditamento soci, oggi oltre il migliaio. Intanto, vendita di biglietti per la Lotteria della sera, con bellissimi premi. Dopo la Messa, essendo mancata purtroppo, per forza maggiore, la Banda dei bersaglieri, il posto è stato occupato dagli sbandieratori di Sangemini e dall’esibizione del corpo musicale “Marco d’Oggiono”, venuto per noi dalla terra lombarda. Che dire? Sono stati veramente bravi, tutti, confermando una fama veramente meritata. Gli sbandieratori ci hanno veramente impressionato per il formidabile tempismo, la varietà del figurato e un acrobatismo degno dei maggiori circhi. Il Coro di Marco d’Oggiono si è prodotto in un programma molto vario, con largo spazio dato anche a brani di Giuseppe Verdi, nel Centenario della sua morte. Ed insieme, brani stupendi, specie dalle colonne sonore di Morricone e da canzoni di Frank Sinatra, la “Voice”. Il pranzo, con centinaia di ospiti, è stato consumato nella grande sala conviviale dell’Inpdap, subito dopo, sempre nella Colonia – al Teatrino – declamazione di poesie e di famosi brani di prosa, naturalmente in dialetto spoletino, a dire la vivacità della lingua del nostro popolo che può fare benissimo il paio con il romanesco di un Trilussa o un Belli. Sul palco si sono così avvicendati tre finissimi dicitori ormai consacrati da tutta una lunga stagione d’arte in una città di teatri come Spoleto. Intendiamo Gianfrancesco Marignoli, Ezio Valecchi e Mario Leone. A ognuno, nella successiva premiazione, è stata consegnata la Targa ricordo del Centenario. Il momento della premiazione è stato uno dei più frequentati e applauditi. Anzitutto le istituzioni, tanto militari – polizia di Stato, carabinieri, guardia di finanza – che religiose, l’arcidiocesi, poi associazioni come Auser e Avis, “Umbri-Marchigiani da Spoleto”, infine a singoli cittadini benemeriti della città, come al pittore Sergio Bizzarri, di cui la città di Milano ospiterà in ottobre un’importante Mostra, tra i quali segnaliamo soprattutto un rappresentante della famiglia Busetti, a ricordo dell’indimenticabile Antonio. Le targhe-premio sono state consegnate dal sindaco Brunini, come dal presidente Laurenti, i vicepresidenti Andreini e Alberti, il direttore Belli. I maggiori applausi per Leopoldina Arcangeli, 103 anni, figlia del fondatore Domenico Arcangeli. Non ci resta che esprimere ancora le nostre congratulazioni, con l’augurio di “Buon Millennio”, come già fatto coralmente al brindisi finale della “Torta del Centenario”.

AUTORE: Agostino Rossi