Cinque itinerari religiosi raccontano una storia di fede e di arte

La collana, frutto della collaborazione tra Ceu e Regione, è stata presentata a palazzo Donini

Il 30 novembre scorso, nell’ambito di Umbria Libri, nel salone d’onore di Palazzo Donini sede della Giunta regionale sono state presentate le guide degli “Itinerari della santità” dell’Umbria. Sono i libri che descrivono i cinque itinerari (Francescano, Benedettino, Amore Misericordioso ed Eucaristico, Santità femminile, Romualdino) scelti per i pellegrini del Giubileo e per gli umbri che volessero ripercorrere le vie dei loro santi. Il Giubileo passa, ha detto l’assessore regionale al Turismo Gianfranco Maddoli, ma i luoghi e le guide restano. Per alcuni queste rappresentano occasioni per approfondire la spiritualità, per altri un’occasione per ammirare l’arte ispirata dalla fede. Oltre a Maddoli, all’incontro era presente il vicepresidente della Giunta regionale Gianpiero Bocci con il quale, nella precedente legislatura in cui era assessore regionale al Turismo, fu stipulata la convenzione tra Regione e Conferenza episcopale umbra per la realizzazione del progetto che è stato presentato nella sua completezza proprio in questa occasione. Bocci ha ricordato i vari fronti su cui la collaborazione tra Ceu e Regione (“di cui è stato convinto sostenitore l’ex presidente Bruno Bracalente”) ha dato frutti: il Giubileo, con l’ illustrazione degli itinerari affidati alla Ceu e da questa alla Editrice di questo giornale, ma anche l’accordo per l’ingresso dei turisti nelle chiese, l’Osservatorio sulle povertà, e non ultimo, dopo il terremoto, la collaborazione per la ricostruzione dei beni culturali, tra i quali vi sono quasi tutte le chiese colpite dal sisma. Fin dall’inizio dell’anno giubilare sono stati prodotti e diffusi centinaia di migliaia di depliant in più lingue, nei quali gli itinerari venivano presentati brevemente ed illustrati con belle foto.Sono quindi stati realizzati singoli volumi per ciascuno degli itinerari ed un volume, tradotto in quattro lingue, in cui vengono presentati in maniera sintetica, i cinque itinerari. Di fronte a questa opera il vescovo Sergio Goretti, presidente della Conferenza episcopale umbra, ha espresso il suo gradimento e il ringraziamento alla Regione che ha consentito tale realizzazione, sottolineando la felice intesa di collaborazione tra Chiesa umbra e Regione nell’interesse comune. E’ stato anche ricordato il lavoro del Comitato ecclesiale regionale per il Giubileo presieduto dal vescovo di Gubbio mons. Pietro Bottaccioli. L’ illustrazione degli itinerari del Giubileo definiti d’intesa tra Ceu e Regione è stato “un progetto ambizioso che ha comportato un lavoro di ricerca testuale e iconografica” ha quindi sottolineato don Elio Bromuri, coordinatore scientifico del progetto. Don Bromuri ha ribadito che l’intesa tra Conferenza episcopale umbra e Regione non rappresenta una concessione di quest’ultima al sentimento religioso o altro, ma si configura come “una scelta di sano realismo politico e amministrativo, perché valorizza l’Umbria per quello che essa ha e rappresenta agli occhi del mondo, una terra di santi che hanno lasciato segni nella cultura e nell’arte”. L’Umbria va valorizzata, anche dal punto di vista turistico e quindi economico, in questa direzione. E’ quanto aveva già notato mons. Goretti, quando ha osservato che “oggi si parla molto di cucina per attirare i turisti, ma è una visione un po’ miope. Il turista non vuole solo mangiare, ma capire meglio ciò che visita. I cinque itinerari sono come delle porte d”ingresso per conoscere meglio la nostra regione”. Nella stessa serata è stato presentato un Cd realizzato da “InMedia”, nel quale, partendo dagli stessi cinque itinerari sono fornite una serie di informazioni che riguardano tutta la regione. “Anche noi abbiamo scoperto cose che non conoscevamo, in particolare nel presentare i testimoni della fede” ha detto Giacché, illustrando il Cd, nel quale sono contenute informazioni ed immagini sui luoghi, opere d’arte, servizi e su tutto ciò che un turista curioso desidera sapere. Un’ottimo lavoro che rende l’Umbria più visibile e apprezzabile. Da quanto detto si può facilmente arguire che il tutto rappresenta un’operazione culturale di ampio respiro che l’Umbria non aveva finora in maniera così ricca e articolata. Le guide ed il Cd, possono essere richiesti all’Azienda di Promozione turistica dell’Umbria.