Come funziona (se funziona) il “parental control”

Cos’è questo accorgimento tecnico cui fa riferimento il decreto del Governo e che consentirebbe alle emittenti di trasmettere programmi altrimenti vietati? Il testo fa riferimento al parental control o filtro familiare ormai presente in tutte le televisioni di nuova generazione, praticamente tutte, dato che il passaggio al digitale ha costretto gli utenti a dotarsi di apparecchi nuovi.

Il parental control è un sistema elettronico che dovrebbe limitare l’accesso a contenuti vietati ai minori sulla televisione: si attiva dal telecomando attraverso l’applicazione di un codice Pin che impedisce la visione di programmi che sono segnalati, dal fornitore del servizio come vietati ai minori. Per capirci, il sistema dovrebbe bloccare i contenuti segnalati con il bollino rosso, o segnalati con sistemi analoghi. Quali dubbi ci pone questa nuova prospettiva?

Innanzitutto la presenza di questo dispositivi elettronici su tutti i televisori solleverà le tv dal rispetto delle fasce protette; la classificazione dei programmi sarà comunque demandata alle singole emittenti televisive. In questo modo, il controllo viene demandato completamente alle famiglie, le quali devono impostare un sistema di parental control di cui, nella maggior parte dei casi, non conoscono l’esistenza né il funzionamento. Inoltre non è difficile per un ragazzo riuscire a “carpire” il Pin ed usarlo quando si trova da solo a vedere la tv. La nuova disposizione mette le famiglie davanti ad una responsabilità verso la quale, forse, non sono ancora pronte. L’unica strada è la formazione delle famiglie nella chiave della consapevolezza e della necessità di scelte educative chiare, anche e soprattutto in materia di un uso consapevole delle nuove tecnologie, perché anche la televisione con passaggio al digitale è entrata in una nuova era.

AUTORE: Maria Filomia, esperta su media e famiglia, coordinatrice provinciale Aiart - Pg