Coronavirus e solidarietà, avanti piano: priorità alla sicurezza

Chi di noi in questo particolare momento, con la paura del contagio da Covid-19 e le misure prese dal Governo per evitare i contatti tra le persone, non ha pensato alla difficoltà delle persone più fragili? La nostra mente è subito andata ai nostri cari più anziani, genitori, nonni, ma anche ai nostri vicini di casa. Sono loro, gli over 65 ma anche le persone con patologie, che stanno riscontrando le maggiori difficoltà. Gli anziani e le persone immunodepresse sono i soggetti più a rischio.

Per questo in tutta Italia, e anche in Umbria, si sono attivati tutta una serie di servizi per limitare, ancora di più, le uscite delle persone più a rischio. Non solo i diversi supermercati, che hanno implementato il loro servizio di spesa a domicilio, ma anche i vari enti pubblici si sono messi a disposizione della popolazione. L’attivazione dei Centri operativi comunali (COC) per l’emergenza coronavirus, ha messo in moto tutta una serie di iniziative e per offrire servizi alla popolazione, attivati da comuni e protezione civile in collaborazione con associazioni di volontariato accreditate come, per esempio, la Croce Rossa per la consegna dei farmaci.

No a iniziative spontanee

Servizi importanti e allo stesso tempo delicati, che non tutti possono svolgere. Fonti della Protezione civile regionale sconsigliano iniziative private dei singoli cittadini, che tra l’altro potrebbero incorrere anche nelle sanzioni previste per chi esce di casa senza giustificati motivi, e raccomandano anche che le associazioni si coordinino con il Centro operativo del proprio Comune.

Gruppi associazioni e movimenti cattolici che in questo momento vorrebbero mettersi al servizio del prossimo è bene che non assumano iniziative autonome, ma che si coordinino con la Protezione Civile comunale di riferimento.

Tutti abbiamo una grossa responsabilità e il nostro dovere è quello di stare vicino ai nostri cari e alle persone che hanno più bisogno, in modo sicuro. Possiamo chiamare, video-chiamare i nostri anziani e le persone sole; possiamo utilizzare le tecnologie ma anche i telefoni tradizionali. Possiamo scrivere messaggi e bigliettini da lasciare nelle cassette delle lettere oppure nelle bacheche condominiali. Possiamo parlare al terrazzo e ri-scoprire i rapporti di vicinato. Possiamo e dobbiamo restare a casa per rendere efficaci gli sforzi e i sacrifici di tutti.

Annalisa Marzano