CSI, convegno regionale “tra sport e integrazione”

CSI-UmbriaVerso il Settantennio tra sport e integrazione” è il titolo del convegno che si è svolto il 1° dicembre a Colombella, presso il ricreatorio Bonucci.

Un incontro che ha visto la partecipazione numerosa di vari esponenti del mondo Csi, con Daniele Pasquini, consigliere nazionale con delega al territorio; Davide Iacchetti, psichiatra e consigliere nazionale e responsabile della Commissione per la attività internazionali e coordinatore della formazione Csi Lombardia; e Luigi Bertini coordinatore tecnico nazionale Fipav e Cip (Comitato italiano paralimpico). Da evidenziare inoltre la presenza e l’intervento di mons. Domenico Cancian, vescovo di Città di Castello e delegato Ceu della pastorale dei pellegrinaggi, sport e tempo libero, e la presenza della sen. Valeria Cardinali, membro della commissione parlamentare per l’Infanzia e dell’adolescenza, e Ilio Liberati, assessore allo Sport del Comune di Perugia.

Gli interventi sono stati intermezzati dalla simpatica presenza di Leandro Corbucci, attore teatrale della Compagnia del Dònca che ha recitato alcune poesie suscitando risate e ilarità tra i partecipanti.

Il convegno ha avuto lo scopo di ripercorrere la vita del Csi fin dal principio, ovvero i settantanni di vita del Csi. Grazie a Daniele Pasquini è stata ripercorsa infatti la storia del Centro sportivo italiano fin dal 1943, anno di fondazione, quando idealmente si voleva proseguire l’esperienza della Fasci (Federazione delle associazioni sportive cattoliche italiane), creata nel 1906 dall’Azione cattolica italiana e sciolta nel 1927 dal regime fascista.

È stato ripercorso oltre un secolo di storia, che ha visto la trasformazione della pratica sportiva da fenomeno di élite a fenomeno di massa.

Questi settanta anni sono un segnale di integrazione; vogliono essere visti come un segnale di unione tra operatori vecchi e nuovi. I giovani di allora stanno crescendo e stanno dando spazio ai nuovi giovani che, a loro volta, faranno lo stesso nell’ottica dell’integrazione di persone, caratteristiche, integrazione di razze, di religioni, di credo politico.

“Siamo chiamati a vivere il Csi – dice Pasquini -, a fare un pezzo di strada insieme per servire l’associazione. Un passo che forse potrà essere breve o intenso, che ci potrà coinvolgere come volontari, dirigenti, educatori o presidenti, ma che costituisce un passaggio di testimone importante per le nuove generazioni”.

L’intento del convegno è anche questo: capire l’importanze dell’integrazione tra un prima e un dopo, cioè tra quello che è stato il Csi e quello che aspetterà il Csi, ovvero i nuovi progetti e le nuove sfide formative.

Davide Iacchetti, psichiatra e consigliere nazionale Csi, è poi intervenuto parlando della dimensione umana dello sport; lo sport visto cioè come fattore di integrazione, che integra proprio in senso letterale, che punta a non dividere, a essere compatti, senza divisioni. Uno sport che parla un linguaggio universale: il linguaggio del movimento, che è un linguaggio di relazione, che è un linguaggio di espressione del sé, che rappresenta il linguaggio del cuore, delle emozioni e della felicità.

Luigi Bertini, coordinatore tecnico nazionale Fipav e Cip, docente all’Università di Perugia di Scienze motorie e sportive, ha poi evidenziato in particolar modo come lo sport praticato a tutti i livelli, dai normodotati ai diversamente abili, sia uno straordinario fattore di integrazione e di vita, presentando quindi una realtà sportiva poco conosciuta, il sitting volley: una pallavolo riservata ai diversamente abili con lesioni invalidanti di tipo fisico. Il sitting volley è fra le discipline paralimpiche dal 1980, ma in Italia è ancora poco diffusa; si gioca con regole adattate rispetto alla pallavolo tradizionale con il campo più piccolo e la rete più bassa, ma le squadre si affrontano sempre sei contro sei.

“Stiamo provando – dice Bertini – a lanciare questa disciplina a livello nazionale, in vista della realizzazione di uno sport integrato. Non vogliamo solo rivolgere l’attenzione al mondo della disabilità, ma vogliamo trasmettere un esempio di vita”. Oggi il sitting volley è riconosciuto come disciplina federale grazie all’accordo tra

Comitato italiano paralimpico e Fipav (Federazione italiana pallavolo).

“Verso il Settantennio del Csi tra sport e integrazione” è stato un convegno molto partecipato, che ha affrontato tematiche importanti tese a sottolineare come, in tutti questi anni, è stato messo un impegno costante per la promozione dell’attività sportiva, e per una ragione di fondo semplice quanto “delicatamente gravosa”: sostenere uno sport che vada incontro all’Uomo.

Il prossimo appuntamento con i festeggiamenti per il 70° del Csi sono da venerdì 6 a domenica 8 dicembre con il “Meeting di Assisi”. Sono stimate circa 700 presenze tra presidenti, dirigenti e volontari dai 91 Comitati territoriali Csi italiani per festeggiare questo settantennio. Due giorni ricchi di interventi sia dal mondo politico che ecclesiale e sportivo.

AUTORE: Eleonora Abbandoni